ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Sopralluogo in Mattonaia: "Renderla subito fruibile per restituirla alla città"

La prima commissione permanete varca la soglia del complesso di San. Michele in Borgo, mai completato e da anni in abbandono. Le proposte. .

Uno scorcio del bel giardino del complesso. San Michele in Borgo

Uno scorcio del bel giardino del complesso. San Michele in Borgo

di Enrico Mattia Del PuntaPISA"Rendere fruibili per la cittadinanza il bel giardino interno della Mattonaia, che fa parte del complesso, e gli spazi al piano terra, nati in origine come fondi commerciali". A dirlo è il consigliere Angelo Ciavarrella (Pisa al Centro) dopo il sopralluogo effettuato ieri dalla prima commissione consiliare permanente, da lui stesso presieduta, nel complesso di San Michele in Borgo, noto a tutti come "Mattonaia". L’obiettivo del sopralluogo è stato quello di avviare un percorso per individuare possibili linee di azione finalizzate a restituire alla città un’area del centro storico inutilizzata da molti decenni.

"Da quando nel 1985 cominciarono i lavori (mai terminati) – spiega Ciavarrella – nessuna amministrazione comunale è riuscita, purtroppo, a trovare una soluzione per restituire la Mattonaia alla cittadinanza. Su queste basi ho ritenuto necessario avviare un percorso di analisi del problema in commissione, che vada al di là delle visioni politiche e ideologiche e abbia come unico focus quello di individuare ed esplorare la fattibilità delle possibili forme di recupero, anche parziali, del complesso".

Tra le ipotesi considerate, c’è quella di rendere fruibile il giardino interno."Mettere in sicurezza gli accessi in una prima fase consentirebbe la riapertura della piazza aperta, con accesso alla cripta della chiesa, spazio che potrebbe essere utilizzato nel periodo estivo anche per concerti di musica classica e piccoli mercati" commenta il consigliere comunale del Pd, Marco Biondi, che ricorda come demolire il complesso sia una strada "impensabile", in quanto le architetture progettate da Carmassi "risultano ancora valide e ben integrate con il contesto".

Secondo Biondi, gli step successivi dovrebbero prevedere, una volta riaperta la piazza, "la sistemazione dei sette fondi al piano terra per renderli disponibili ad attività commerciali e artigianali, con la possibilità di ospitare anche alcuni uffici comunali. Successivamente, al primo piano si potrebbero sistemare gli undici appartamenti esistenti, da destinare ad artisti del teatro o al personale delle vicine università". Nel mirino anche i problemi ambientali causati dalla numerosa presenza di piccioni, "da risolvere quanto prima, anche per la tutela dei residenti della zona" sottolinea Biondi.

Sul sopralluogo, che era stato richiesto dal consigliere di Diritti in Comune, Ciccio Auletta, poi approvato all’unanimità dalla commissione, interviene anche il gruppo della sinistra radicale. "La nostra proposta è chiara – si legge in una nota congiunta di Una Città in Comune e Rifondazione Comunista –: togliere questo prezioso complesso dal piano di alienazione per restituire alla città gli appartamenti, i fondi commerciali e la piazza, costruendo insieme un progetto pubblico per un piano serio di investimento per il recupero della Mattonaia. Il reperimento delle risorse – conclude la nota – può avvenire intercettando finanziamenti pubblici, oltre che attraverso un piano di giustizia fiscale e di lotta all’evasione, ma anche grazie a progetti di auto-recupero".