S. CROCE SULL’ARNO (Pisa)Il 2024 si è chiuso con numeri allarmanti per il Distretto di Santa Croce (pelle, cuoio e calzature con oltre 6mila addetti che operano in aziende "spalmate" nei comuni di Santa Croce, San Miniato, Castelfranco e Santa Maria a Monte in provincia di Pisa e Fucecchio in provincia di Firenze). Il segno meno è dominante. Le perdite sfiorano il 7%. Ma la vera riprova della crisi è l’aumento, nei primi nove mesi del 2024, del 214% delle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni e dei Fondi di Solidarietà nella produzione di pelli, cuoio e calzature, a dimostrazione di una congiuntura pesante e dagli esiti incerti per la tenuta del comparto.
Il 2025 come sarà? Ancora le previsioni sono incerte. C’è chi sostiene che dalla metà in poi il lavoro dovrebbe riprendere nelle concerie, anche se resta forte l’incertezza legata alle grandi case di moda e al loro mercato. Per quanto riguarda, invece, calzaturifici e pelletteria le previsioni di ripresa parlano addirittura dell’inizio del 2026 perché è fisiologico nei tempi di produzione dei due settori rispetto alla conceria che deve ripartire prima per assicurare pelle e cuoio a calzaturieri e pellettieri.
L’appello dei sindacati, con Loris Mainardi segretario regionale della Filctem Cgil è rivolto al governo e alle istituzioni affinché prevedano "ammortizzatori sociali senza il limite dei quindici addetti" e "azzerino i contatori degli ammortizzatori stessi anche per l’industria oltre che per l’artigianato perché è una crisi che ormai morde da più di un anno e gli ammortizzatori sociali stanno finendo anche nel settore industria". Infine, un problema che sta emergendo proprio in queste ultime settimane riguarda la mancanza di liquidità da parte di molte aziende del Distretto di Santa Croce. "In molte cominciano ad avere problemi di liquidità, di disponibilità di soldi liquidi che servono ad anticipare la cassa integrazione ai lavoratori – le parole di Mainardi – In questo modo quando le aziende manderanno i lavoratori in cassa integrazione questi ultimi, mancando la liquidità alle imprese per l’anticipo, non potranno riscuoterla per i primi due mesi". A fronte di tutto questo le aziende del Distretto di Santa Croce continuano ad essere molto appetibili da parte di grandi colossi e fondi finanziari.