CARLO BARONI
Cronaca

Caso Scieri, le motivazioni dei giudici: “Ucciso perché si ribellò agli abusi”

La corte d’assise ha condannato gli ex caporali Panella e Zabara a 26 e 18 anni di carcere

"Sotto un delirio di onnipotenza". Così morì Scieri per mano dei ‘nonni’

"Sotto un delirio di onnipotenza". Così morì Scieri per mano dei ‘nonni’

Pisa, 10 ottobre 2023 – Scieri, verosimilmente, reagì. Non stette zitto. E scatenò la furia dei nonni, poco avvezzi ad essere messi in ciscussione. Perché non si può escludere che quella sera fossero in caserma. I documenti che collocavano in licenza il militare non bastano per trarre l’assoluta conclusione dell’assenza dello stesso. Era prassi tollerata, ricordano i giudici, che le reclute potessero dormire in caserma prima di raggiungere la destinazione. Non aver considerato questo fatto, allora, mise Alessandro Panella (difeso dall’avvocato Andrea Cariello) e Luigi Zabara (assistito dagli avvocati Andrea Di Giuliomaria a Maria Teresa Schettini) fuori dagli interessi investigativi, quando scattarono le indagini sulla morte di Emanuele Scieri. E’ un primo dato, questo, su cui si articola il ragionamento della corte d’assise di Pisa – presieduta dal giudice Beatrice Dani – per motivare le condanne dei due ex caporali ritenendoli responsabili dell’omicidio dell’allievo parà siracusano Scieri, che scomparve dalla Gamerra di Pisa il 13 agosto del 1999 per riapparire cadavere, sotto un tavolo, tre giorni dopo.

La corte scandaglia, nelle oltre 100 pagine di sentenza, tutta la vicenda Scieri, un giallo lungo più di vent’anni, le prime lacunose e difficoltose indagini; il lavoro della commissione parlamentare d’inchiesta, la riapertura del caso dal parte della Procura di Pisa – indagine dei pm Alessandro Crini e Sisto Restuccia –, le attività tecniche svolte, e passa sotto la lente, una per una, le testimonianze acquisite dal dibattimento. Inquadra l’epoca e il problema "nonnismo" che imperversava. Decisive, però, le testimonianze. Di chi ha collocato gli imputati in caserma nella notte incriminata. I loro profili dei ritenuti colpevoli. Per Panella un esperienza connaturata da atti di nonnismo. Tuttavia la corte, si apprende, ritiene che l’azione condotta contro lo Scieri "abbia trovato l’innesco o, comunque, sia degenerata in ragione di una situazione contingente che ha privato di ogni lucidità gli imputati".

Una discussione, forse iniziata per l’utilizzo della recluta del cellulare, e poi degenerata. Presumibilmente perché gli anziani, Zabara, Panella e Antico (quest’ultimo assolto con rito abbreviato) si trovarono davanti ad una reazione inaspettata del 26enne che scatenò "un delirio di onnipotenza" dei nonni. Le risultanze della consulenze medico legali non hanno fornito prova di una brutale aggressione prima che la recluta scalasse la torre di asciugatura dei paracadute, ma per la corte d’assise è indubbio "che qualche forma di costrizione si è verificata nella fase che ha preceduto l’accesso di Scieri alla torre". E’ poi durante la salita, o la discesa, che qualcuno, da dentro la scala sferrò calci contro le mani di Scieri, e con un oggetto mai identificato gli procurò la grave lesione all’avanpiede sinistro e ne causò la caduta.

Nessun testimone. Ma nei minuti dopo qualcuno sentì e vide. Le frasi del testimone Meucci, sulla notte tra il 13 ed il 14 agosto, nella camerata della terza compagnia, sulle condizioni emotive di Panella e Zabara, "scolpiscono la responsabilità degli imputati". "L’abbiamo fatta grossa" sono, per i giudici, in quel contesto, il segno dell’"acquisita consapevolezza di un evento loro sfuggito di mano ed andato oltremodo al di là dei limiti degli atti di nonnismo usualmente praticati". E poi quel "Stavolta hai esagerato" che Zabara disse a Panella, stigmatizza "il compimento di atti esorbitanti". Che valgono 26 anni di carcere per Panella, a cui la corte attribuisce quel segmento di condotta di maggiori rilievo. Ma non "assolvono" Zabara, comunque condannato a 18 anni: per la ritenuta sostanziale condivisione degli atti che hanno proceduto la salita sulla scala.