Specializzandi in ospedale: "Competenti e richiesti. Affiancati dai loro tutor"

Il professor Emanuele Neri, preside della Scuola di Medicina di Unipi "Il livello è molto alto grazie alla qualità della nostra formazione".

Specializzandi in ospedale: "Competenti e richiesti. Affiancati  dai loro tutor"

Specializzandi in ospedale: "Competenti e richiesti. Affiancati dai loro tutor"

Pontedera dal 1° agosto vedrà un potenziamento dell’organico del pronto soccorso grazie all’assunzione di cinque nuovi specializzandi. Ciò che temono alcuni è l’eventuale scarsa formazione dei nuovi innesti che non hanno terminato la specializzazione. È il professor Emanuele Neri, preside della Scuola di Medicina dell’Università di Pisa, a fugare ogni dubbio.

Professore, cosa pensa di queste assunzioni?

"Rientrano nell’ambito della normativa definita dal Decreto Calabria, che prevede che lo specializzando sia assunto anche a partire dal secondo anno. La conferenza dei Presidi, la CRUI e l’intercollegio nazionale di area medica si sono espressi negativamente sul ddl perché inserisce gli specializzandi troppo precocemente nel SSN, senza una adeguata formazione".

Quindi parliamo di persone non formate?

"Non proprio. Nel caso specifico, gli specializzandi sono iscritti agli ultimi 2 anni (su 5) di specializzazione e quindi hanno già compiuto buona parte del percorso formativo. Ma bisogna chiarire ai cittadini che la Scuola di Specializzazione è un vero e proprio Corso di laurea con esami conclusivi di alto livello. Inoltre, i giovani medici sono sottoposti a una costante valutazione da parte dei tutor a cui vengono assegnati".

Non agiscono in autonomia?

"Hanno sviluppato buona parte dei livelli di autonomia richiesti, anzi la maggior parte ha il livello 3, cioè il massimo. Prendo però in prestito le parole del direttore della Scuola di Specializzazione in medicina d’urgenza, Prof. Lorenzo Ghiadoni: ‘ indipendentemente dal livello di autonomia, le attività del medico specializzando dovranno svolgersi attenendosi alle direttive impartite dal tutor, che è comunque presente in servizio per la consultazione e l’eventuale tempestivo intervento’".

E hanno esperienze in ospedali diversi da quelli di Aoup?

“Grazie alla proficua collaborazione tra Atno e Unipi per il monitoraggio della formazione, sotto la supervisione della Scuola di Medicina, gli specializzandi fanno una turnazione nella varie Unità Operative e dipartimenti di area vasta, venendo addestrati anche nei modelli organizzativi non tipici dell’Aoup”.

Quindi cosa risponde a chi non ritiene appropriata la formazione degli specializzandi?

"Che sbaglia, e dispiace sentirlo dire: significa sminuire il sistema formativo delle nostre università che non ha nulla da invidiare ad altri paesi. In Italia il livello degli specializzandi è molto alto proprio grazie alla qualità della formazione universitaria che integra assistenza, didattica e ricerca. E prova ne è il fatto che molti medici italiani, appena finito il percorso formativo, hanno carriere di successo nei paesi europei. Dobbiamo impegnarci a farli restare in Italia!".

Mario Ferrari