REDAZIONE PISA

Viaggio tra le spiagge libere del litorale pisano

La nostra inchiesta sullo stato delle spiagge libere di Calambrone, Tirrenia e Marina di Pisa

La spiaggia libera di Marina di Pisa

PISA, 2 agosto 2014 - Sono numerose le spiagge libere del litorale pisano, ma qualis sono le loro reali condizioni? Siamo andati a controllare e questo è ciò che abbiamo trovato.

Un mare di alghe, ramoscelli e detriti, trasportati dalle acque agitate di questi giorni. La spiaggia libera con accesso ai cani, che si trova a Calambrone, in piena estate si presenta così. Il nostro percorso sulle spiagge libere del litorale comincia da qui. Un servizio, questo, in mezzo, purtroppo a un ambiente degradato. Non soltanto la riva è piena di alghe, ma nel vialetto di accesso ci sono escrementi di animali. Il parcheggio di venerdì mattina c’è ed è gratuito. Diventa a pagamento dalla sera. Le tariffe, comunque, sono accessibili. 50 centesimi all’ora, 2,50 euro per sei ore e 4 per il giornaliero.Il biglietto da visita non è dei migliori. Proprio di fronte all’entrata, si trova una piccola discarica con sacchi della spazzatura e altro materiale. Si attraversa - le strisce però sono lontane - e si arriva al vialetto, dove si trovano le regole da rispettare su un cartello un po’ rugginoso. Questa è l’area dedicata a chi ha un amico a quattro zampe. «Eventuali deiezioni solide dovranno essere immediatamente rimosse a cura dell’accompagnatore che dovrà essere munito di apposita paletta/raccoglitore e depositate negli appositi contenitori dei rifiuti», si legge. Ma, evidentemente, la regola non è ben recepita perché nella strada di accesso, chiusa anni fa da una sbarra per evitare accampamenti abusivi - le deiezioni solide ci sono.

Ma dov'è il mare? A malapena si intravede, oltre la coltre marrone di alghe. Ma oltre a quella, c’è anche tanta sporcizia. Lo conferma chi frequenta l’area. «Vengo qui da 16 anni — racconta un signore che abita a Cenaia — Sono al campeggio Mare e sole e questa spiaggia è vicina. E’ stata ripulita un mese e mezzo fa circa con l’aiuto di container, ma ora si trova di nuovo in queste condizioni», e mostra uno scheletro di barca. Un natante ormai sotterrato. Di maleducazione parla anche un pescatore che frequenta la zona da tempo. «Si trova di tutto: bottiglie di plastica e buste. Ci sono le leggi, ecco, bisognerebbe solo farle rispettare». Luciano Franceschi, che vive a Montespertoli, accompagnato dal suo Guccio, fa le sue vacanze a Calambrone da due anni. «Prima andavo a Torre Del Lago, ma la struttura dove alloggiavo ha chiuso, così ho cambiato destinazione. Bhe, non sono le alghe a disturbare, sono naturali, ma il resto. Ci sono cartacce e latta. La maleducazione non ha limiti. Nel mio Comune, ci sono voluti anni perché i cittadini accettassero la raccolta differenziata. Hanno pulito tutto un mesetto e mezzo fa, ma ora siamo punto e a capo».

Le undici sono passate da pochi minuti e il nostro tour nelle spiagge libere della costa prosegue. Destinazione, Tirrenia. Vicino al SunLight Park, il parco con piscina e giochi per i più piccoli, sul viale del Tirreno, si trova La Verruca, una spiaggia libera davvero attrezzata. Il parcheggio non è semplice, l’auto va lasciata nelle strade interne e a un po’ di distanza. Sul vialetto di accesso, un venditore abusivo approfitta dell’ombra per esporre gonfiabili e vestiti. Ma, quando si arriva sulla sabbia, ci sono il bar, i tavolini noleggiabili (1 euro) sotto un pergolato, le docce e il servizio di sorveglianza per la balneazione. Soddisfatti gli avventori. «E’ pulita, non c’è tanta gente e si sta bene», commentano Ciprian Comlosan e la ragazza Gabriella in vacanza da noi da Novi Ligure. E si trovano così bene che resteranno «per una settimana». «E’ tutto quanto curato, ci sono le docce e il bagno — aggiunge Marco Andreini di Buti — ma il mare, non è colpa di nessuno, è sporco. Di solito, infatti, preferisco andare verso Vada».

Altra passeggiata per raggiungere la macchina e via, si riparte verso Marina, l’ultima tappa. Sul lungomare non si parcheggia, così scegliamo una delle arterie che portano a piazza Sardegna. Qualche passo e si arriva alla spiaggia libera, una delle poche di sabbia nella terza località del nostro litorale. A mezzogiorno l’area è affollata. Da Padova arrivano Jussi Chianchio e Giulia Golia. «Siamo di passaggio, ripartiamo domenica. Avevamo provato a un’altra spiaggia ma era più piccola e gli ombrelloni erano troppo vicini, così abbiamo provato qui. Ma vorremmo scoprire altri paesi di mare. Ci hanno suggerito il sud della Toscana e le isole». Acqua bassa, docce e cestini. «Manca il resto, però — afferma Gian Matteo Giorgi che abita a Vicopisano — Quando posso, mi oriento verso l’isola d’Elba, ma un po’ il lavoro, un po’ per risparmiare, stamani sono venuto qui». E qui - avverte un cartello del Comune - «La balneazione non è sicura per mancanza di servizio di salvataggio», «il limite della acque sicure (1,60metri) non è segnalato», così come «il limite delle acque interdette alla navigazione (200 metri dalla costa)». E non solo. La pedana di accesso (usata per esporre merce da due ambulanti) termina fra gli scogli, così come abbiamo denunciato pochi giorni fa. In particolare, come mostrano le foto, ce n’è uno grande che impedisce a carrozzelle di disabili e carretti per bambini di passare. Una situazione che ha costretto anziani, diversamente abili e mamme con figli a seguito a rinunciare.