Spiagge, sciopero soft. Ombrelloni chiusi sì, ma solo per mezz’ora: "Non ci fermiamo qui"

Tra i balneari c’è anche chi non ha aderito alla protesta simbolica e chi ha accorciato i tempi: "Ma il nostro intento è mandare un segnale al governo, e qualche risposta c’è già"

Pisa, 10 agosto 2024 – È stato uno sciopero "soft", come peraltro annunciato, quello degli stabilimenti balneari di tutta Italia che ieri mattina hanno ritardato l’apertura degli ombrelloni per protestare contro il silenzio del Governo e l’immobilismo, che – dicono – " persiste da oltre 14 anni", sulla questione delle concessioni balneari. A Pisa, secondo il presidente del Sib Confcommercio Pisa, Fabrizio Fontani, "la categoria ha aderito all’unanimità a questa forma di sciopero dolce". Tuttavia, affacciandosi dalla terrazza Belvedere di Tirrenia, si poteva notare anche chi non ha condiviso la "serrata" e ha deciso di tenere aperti gli ombrelloni. Lo stesso è accaduto in alcuni stabilimenti di Marina di Pisa, dove qualche titolare non ha resistito alle insistenze dei clienti e ha deciso di aprire con qualche minuto di anticipo rispetto alla fine prevista della protesta.

Sciopero stabilimento balneari litorale pisano bagni con ombrelloni chiusi
Sciopero stabilimento balneari, litorale pisano con ombrelloni chiusi (foto di: Enrico Mattia Del Punta)

Ciononostante , le associazioni di categoria si dichiarano soddisfatte: "L’obiettivo di far parlare della nostra questione è stato pienamente raggiunto - afferma Fontani -. Come volevamo alla vigilia, i disagi per i clienti sono stati minimi, e comunque molti di loro hanno compreso le ragioni della protesta ed hanno espresso comprensione e solidarietà nei nostri confronti". Tra i balneari che hanno aderito allo sciopero c’è anche Gabriele Ruberti del Bagno Marco Polo: "Faremo altre dimostrazioni - afferma l’imprenditore -. Non finisce qui, chi non partecipa sbaglia perché dobbiamo mandare un segnale di unità al governo per cercare di smuovere il palazzo". Lo sciopero è principalmente un atto di protesta contro il governo e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che, secondo Ruberti, "i balneari hanno votato in massa, per poi essere stati traditi dal suo silenzio".

Anche sotto gli ombrelloni chiusi del Bagno Gorgona, stabilimento simbolo della devastazione causata dalle due mareggiate dello scorso inverno, si discute sul futuro incerto degli imprenditori: "Vengo in questo stabilimento da quando avevo 8 mesi e i miei genitori mi portarono qui per la prima volta - racconta Giuliana Galli, 80 anni, seduta sotto l’ombrellone chiuso -, per questo sono solidale con la protesta". I disagi per la clientela, alla fine, sono stati ridotti al minimo. Tuttavia, il secondo round di protesta, previsto per il 19 agosto, potrebbe causare maggiori inconvenienti, dato che l’orario di chiusura degli ombrelloni potrebbe essere spostato alla tarda mattinata, quando l’affluenza dei bagnanti è più alta. "Dal ministro Salvini - dichiara il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa, Federico Pieragnoli -, apprendiamo che il governo non ha dimenticato le legittime ragioni dei balneari, per noi è un primo segnale".