REDAZIONE PISA

Il pasticcere Stefano Parenti vince la medaglia d'oro alle olimpiadi di Erfurt

Lavora da Artigiana Dolci a Pontasserchio ed è uno dei migliori a livello nazionale

Stefano Parenti con Giulia Zarpellon e la medaglia d'oro

Pontasserchio (PI), 1 novembre 2016 - È passata una settimana, ma Stefano Parenti deve ancora realizzare di aver vinto l’oro alle prestigiose Ika Culinary Olympics, altrimenti dette le Olimpiadi di Cucina. In programma a Erfurt, piccola e deliziosa cittadina della Turingia, la manifestazione è giunta alla ventiquattresima edizione. Stefano, che ha partecipato nella disciplina «cioccolato e zucchero artistico», sul tema «Leggenda dei mari», è stato sostenuto dalla collega Giulia Zarpellon e duramente allenato da Emmanuele Forcone, già campione del mondo di pasticceria. Lavora al bar pasticceria Artigiana Dolci di Pontasserchio, e, grazie a questa vittoria, si conferma tra i migliori nel suo campo a livello nazionale. È il terzo trofeo della sua scintillante carriera, dopo la medaglia d’oro agli internazionali d’Italia 2014 a Carrara e dopo l’argento ai mondiali di Lussemburgo nello stesso anno. Quasi un anno fa aveva dichiarato: «Il 25 ottobre 2016 andrò alle olimpiadi di Erfurt per vincere l’oro. Poi mi ritiro». Ma davvero? «Come per i dolci, se assaggiandoli sono sempre più buoni è difficile fermarsi. Diciamo che ora, a caldo, confermo l’intenzione di ritirarmi da questa specialità. Ma ho ricevuto una proposta per alzare l’asticella. Vedremo». Come si è preparato per il grande evento? «È stato un impegno lungo più di sette mesi, durante i quali ho lavorato a strettissimo contatto con tutti i collaboratori, che ringrazio. Pensate che ero partito senza i preziosi documenti, me ne sono accorto all’altezza di Parma e son dovuto tornare indietro col furgone. Diciassette, devastanti, ore di viaggio». Poi la gara. «Dopo un giorno o poco più di ambientamento e preparazione logistica, il 25 ottobre è arrivato in un baleno. Avevamo due ore di tempo per scaricare il materiale e realizzare la composizione. In rapporto al tema della consegna, abbiamo scelto un polipo con un pirata, un libro e la relativa struttura. Tanta ansia, Giulia può confermare, e un’infinita cura dei dettagli». Che si è rivelata decisiva? «Sì, oltre all’utilizzo di tecniche nuove e originali, molto apprezzate dalla giuria. Abbiamo concluso il lavoro all’ultimo secondo. La composizione, alta quasi un metro e settantacinque centimetri, era completa direi al 99%». Cos’ha provato quando il suo nome è stato accostato alla medaglia d’oro? «Avevo fatto un primo passo verso il podio, senza ancora sapere il colore della medaglia. Quando hanno annunciato il mio nome assieme all’oro, dopo un momento di silenzio irreale, non ci ho capito più niente. Poi abbracci e festeggiamenti a non finire». Ha vinto tra oltre 200 partecipanti nella sua categoria e ha convinto 55 giudici di ogni nazionalità. Ci sarà pure un segreto… «Le tecniche uniche, nuove, la cura dei dettagli. Ma soprattutto un feeling speciale con i collaboratori e con Emmanuele, il mio nuovo allenatore. Nonostante il suo curriculum è rimasto umile, e il suo esempio è stato fondamentale per far sì che non tremassero le mani durante la prova». E il futuro? «Il libro sulla storia e le ricette della pasticceria toscana è in cantiere, ora finalmente posso dedicarmici. Devo trovare un editore adatto al tema che affronto».

(Le foto sono state gentilmente concesse da Roberto e Daniele di Doppio Scatto Photography)