REDAZIONE PISA

Stop agressioni e violenze ai sanitari. Vigilanza, pulsanti e più controlli

Firmato il protocollo in prefettura. "Incontri, formazione e collaborazione intensa tra tutti gli attori"

Stop agressioni e violenze ai sanitari. Vigilanza, pulsanti e più controlli

Vigilanza, pulsanti anti aggressione,più controlli mirati, ma anche incontri e formazione. "Perché si deve evitare che la violenza sfoci intervenendo prima". Firmato ieri in prefettura il protocollo "in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio- sanitarie, per la gestione degli interventi urgenti nei casi di aggressione e di violenza nei confronti degli operatori del settore". Una firma voluta dal prefetto di Pisa Maria Luisa D’Alessandro con il direttore generale dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, Letizia Casani, e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, Silvia Briani. Un documento che fa seguito all’art. 7 della legge del 14 agosto 2020, n.113 "Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni" condiviso anche con le forze di polizia.

Il prefetto Maria Luisa D’Alessandro è partito proprio dal ricordo della dottoressa Barbara Capovani, a capo della psichiatria territoriale, a quasi un anno dalla sua scomparsa, uccisa davanti al reparto che dirigeva. "Aveva un approccio molto pratico, volendo risolvere i problemi, pur stando sempre dalla parte delle persone più deboli". "Sicurezza e sanità – aggiunge – sono le macchine che proteggono i cittadini. Siamo partiti dagli obiettivi più sensibili e le strutture più a rischio. Già previsto l’aumento della videosorveglianza, della vigilanza diurna e notturna, ma anche controlli mirati e corsi di formazione. I medici sono provatissimi".

"Grande soddisfazione" per la direttrice Casani. "A Pisa sottoscriviamo il primo dei 4 protocolli sul territorio. Le aggressioni sono in netto aumento. Nel 2023 oltre 500". In fase di attivazione "il pulsante anti-aggressione" in tutte le strutture, ora a Pisa è per le guardie mediche. Quindi il ricordo di Capovani rivolgendosi a chi ne "ha raccolto l’eredità, la dottoressa Simona Elmi (in sala tra i presenti, ndr)".

"Importante mettere in atto percorsi di prevenzione. Anche perché spesso a essere aggredite sono modici donne, e la violenza verso le donne è un problema del nostro paese", ha aggiunto Briani. Il questore di Pisa Sebastiano Salvo si è impegnato "a implementare i presidi di polizia già presenti negli ospedali", mentre il sindaco Michele Conti ha parlato di "una prima pietra posta per ridare speranza a coloro che hanno fatto grande la nostra sanità". Il presidente dell’ordine dei medici Giuseppe Figlini ha menzionato "i medici di famiglia e le guardie mediche che operano spesso in zone disagiate". Su questo Casani ha riferito che "si stanno cercando sedi meno isolate".