REDAZIONE PISA

Stop bando con Israele: "La mozione ci soddisfa"

Claudio Tongiorgi (Collettivo studentesco della Scuola): "La collaborazione rischiava di aprire scenari dual use e acuire le politiche coloniali israeliane".

Stop bando con Israele: "La mozione ci soddisfa"

"Al netto dei termini utilizzati la mozione del Senato accademico ci soddisfa pienamente dal punto di vista politico perché accoglie la nostra tesi e invita con chiarezza ad attuare la nostra Costituzione che ripudia la guerra". Lo ha detto Claudio Tongiorgi, esponente del collettivo studentesco della Normale commentando la mozione approvata dal Senato normalista che chiede al Governo di riconsiderare il bando Maeci Italia-Israele. "È una presa di distanza netta della nostra istituzione accademica da quel bando - ha aggiunto lo studente - e in piena sintonia con quanto era già stato deliberato dall’Università di Torino. Non a caso il bando in questione è già stato rimosso anche dal sito internet della Normale per una implicita presa d’atto che quella collaborazione scientifica rischia di aprire scenari dual use e ad acuire le politiche coloniali di Israele in Palestina. Con questa pronuncia del Senato la Normale si impegna a evitare ogni forma di collaborazione con la filiera bellica e la produzione, considerata la gravità della situazione, di tecnologie a scopi militari o di oppressione della popolazione civile, con particolare riferimento alla situazione a Gaza". Nella mozione si chiede al Maeci "di riconsiderare il ‘Bando Scientifico 2024’ emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele" alla luce di principi richiamati nella stessa mozione ovvero il rispetto dell’articolo 11 della Costituzione "che prescrive il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" e a cui è necessario "ispirare le attività di ricerca e di insegnamento".

"Il senato accademico della Scuola Normale - è il commento della senatrice pisana del Pd Ylenia Zambito – rinuncia di fatto ad un bando di collaborazione con Israele per la creazione di tecnologie civili che però potrebbero essere usate a danno della popolazione palestinese. A fronte della drammatica escalation militare condotta dal governo Netanyahu, viene ribadita la non disponibilità a collaborare con realtà che lavorano allo sviluppo di tecnologie belliche. Prova concreta di quella missione culturale e sociale che le università sono chiamate a realizzare nel Paese e che in quanto tale non dovrebbe essere strumentalizzata da chi è sempre pronto ad aizzare la polemica politica, come già abbiamo visto in precedenza nei confronti dell’ateneo pisano".