Pierluigi
D’Amico*
Per ridurre le emissioni climalteranti occorre realizzare azioni che puntino a ridurre il numero di auto in circolazione accelerando sulla realizzazione di piste ciclabili e linee tranviarie. Lo sosteniamo da decenni e passi avanti, lentamente, si fanno: il progetto di tranvia urbana ora si inquadra in un sistema d’area vasta, inizia a coinvolgere i comuni limitrofi, passa più internamente al "secondo centro" di Pisa (Cisanello), aggiunge l’ipotesi di una seconda linea per il Duomo-Stazione di San Rossore attraverso via Bonanno. Bene, ma non basta. E’ sbagliato, a maggior ragione ora che si ipotizzano due linee in direzione nord-sud, che non ci sia la previsione di un loro collegamento est-ovest, che non può che essere attraverso i lungarni, l’area cittadina originedestinazione del maggior numero degli spostamenti. L’amministrazione si rende conto di questo limite tant’è vero che ultimamente ha aggiunto la proposta di una circolare di bus elettrici sui lungarni: soluzione del tutto inefficace per le rotture di carico che introduce. Solo una linea tranviaria sui lungarni farebbe fare un balzo in avanti alla previsione dei passeggeri trasportati andando nella direzione di una maggiore sostenibilità economica in linea con i criteri ministeriali per l’approvazione del progetto. Tutta la città quindi sostenga la richiesta dei finanziamenti per un’opera fondamentale che cambia radicalmente il modo di muoversi in città e costituisce un’occasione per una riqualificazione complessiva dell’ambiente urbano in cui si inserisce. Occorre, dunque, aggiungere il ripristino del tram-treno per il litoral. *Presidente associazione
La Città ecologica