"Stop alle voglie di cemento nel Parco. Bani, Giani e Monni vengano ad un dibattito pubblico". Lo chiedono alcune associazioni ambientaliste sulla scia della loro forte preouccpazione sul Piano integrato del Parco che darebbe il via libera a "pruriti di speculazione edilizia" nelle zono a ridosso, contigue al parco stesso. Città ecologica rappresentata da Pierluigi D’Amico scrive: "Le associazioni ambientaliste tornano a formulare un giudizio radicalmente negativo sul Piano Integrato del Parco (Pip) elaborato dall’Ente. Sorprende il fatto che, nonostante le fortissime perplessità e i pareri molto critici di urbanisti e intellettuali di fama nazionale, si sia voluto procedere senza un confronto aperto, allargato, pubblico. Anche se la decisione finale sul Pip spetterà al Consiglio Regionale, non sfugge il fatto che la Regione abbia volutamente ignorato anche le posizioni di alcune amministrazioni comunali, le perplessità della Provincia, l’aperta opposizione di organi dello stesso partito del Presidente della Regione". Ecco cosa chiedono anche Italia Nostra Toscana, Comitato difesa alberi Pisa, Amici della terra Versilia, ed il Comitato per la difesa di Coltano: " Per questo, le associazioni firmatarie chiedono al Presidente del Parco, all’assessora Monni e al Presidente della Regione un confronto pubblico locale. Al Parco con il Pip resterebbe su quelle aree contigue, solo il compito di dettare prescrizioni alle quali la pianificazione urbanistica dei comuni si dovrebbe uniformare. Il rischio è che tali aree, ambientalmente pregiate ma da sempre appetite dalla speculazione edilizia, possano essere devastate dal cemento. Sul tema delle "aree contigue", le Associazioni avevano inviato alla Regione contributi e addirittura un parere legale, che non hanno avuto alcuna risposta. Oltretutto le "prescrizioni" urbanistiche inserite nel testo del PIP elaborato dal Parco e inviato in Regione sia per molte delle aree parco a tutti gli effetti che per le "aree contigue" sono estremamente permissive, con numerose previsioni di "nuove costruzioni" e/o ampliamenti volumetrici. Un esempio di tale assurdità urbanistica riguarda le aree "Antropizzate a carattere Militare" inventate di sana pianta dove appunto si prevede l’addizione volumetrica infinita. Le Associazioni invieranno un documento con le loro valutazioni a tutti i consiglieri regionali.
Carlo Venturini