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Non doversi procedere, essendo l’azione penale divenuta "improcedibile". Questa la sentenza della Corte d’appello di Firenze nei confronti di Luca...
Non doversi procedere, essendo l’azione penale divenuta "improcedibile". Questa la sentenza della Corte d’appello di Firenze nei confronti di Luca Celli, 25 anni di Cascina e Diego Battaglia, 35 anni di Pisa – entrambi difesi dall’avvocato Roberto Nocent – che il tribunale di Pisa, nel 2021, aveva assolto dall’accusa di rapina e condannato per le lesioni personali. Le motivazioni della decisione dei giudici di secondo grado? La ragione sta nel troppo tempo trascorso. Ovvero il giudizio d’appello non si è definito nel termine dei tre anni, senza che si siano intervenute cause di sospensione.
Celli, assolto per la rapina, era stato condannato a un anno e dieci mesi, Battaglia a due anni e nove mesi. Per lui, riqualificato in furto aggravato in reato di rapina, venne dichiarato il non luogo a procedere per un difetto nella querela. Il tribunale di Pisa, infine, li aveva condannati a risarcire la parte civile per 15mila euro. La corte fiorentina, infatti, dichiarata improcedibile l’azione penale, ha tuttavia disposto il rinvio per la prosecuzione del giudizio alla sezione civile della corte.
Fin dall’inizio Celli e Battaglia avevano sempre negato la contestazione della rapina per l’episodio del giugno 2020 tra via Ulisse Dini e piazza dei Cavalieri. I due erano finiti davanti al giudice, con l’accusa di aver preso il portafogli a uno studente isolandolo dalla compagnia con cui si trovava, colpendolo violentemente (diverse fratture per 30 giorni di prognosi) con calci e pugni. Per gli investigatori sarebbe stata la videosorveglianza a confermare la storia. Il processo, però, dette un’altra lettura dei fatti. Entrambi ribadirono in aula di aver litigato con la vittima per vecchie ruggini relative ad una ragazza.
C. B.