ANTONIA CASINI
Cronaca

Studenti e manganelli, depositate 8 querele. "Lesioni aggravate e violenza privata"

Corteo pro Palestina del 23 febbraio: arrivano in procura gli atti di alcuni degli studenti rimasti feriti durante la manifestazione

Pisa, 6 giugno 2024 – Corteo pro Palestina del 23 febbraio, depositate in procura in questi giorni otto querele da parte di altrettanti studenti rimasti feriti durante la manifestazione in cui partì la carica della polizia. Quindici furono i giovani finiti in pronto soccorso, di cui 11 minorenni, due i refertati anche tra gli agenti.

I reati ipotizzati sono "lesioni aggravate", sotto diversi profili, e "violenza privata". Sarà fatta poi richiesta al procuratore facente funzione, Giovanni Porpora , di riunire in un unico fascicolo i casi e anche l’inchiesta già avviata subito dopo i fatti. E’ la polizia di Stato stessa a indagare. La procura di Pisa ha delegato lo Sco, il servizio centrale operativo che sul territorio si avvale della squadra mobile, e la Digos. I giovani coinvolti avevano ricevuto prognosi da pochi giorni fino a un mese per chi aveva fratture.

A metà maggio sul caso era intervenuto anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: "Sono fiducioso perché l’operato delle forze di polizia è sempre improntato a correttezza, adeguatezza e proporzionalità. Lo stabiliranno anche in quella sede", aveva sottolineato il ministro al convegno del sindacato di polizia Coisp "Le sfide per un Paese sicuro", a Roma. Tra pochi giorni per quei ragazzi terminerà la scuola, alcuni avranno la maturità.

Per quanto riguarda le indagini, oltre alle testimonianze, sono stati passati al setaccio i video di quella mattinata: una ventina di minuti di girato con i 15 minuti prima che venissero utilizzati i manganelli e i cinque minuti della carica stessa ripresa da più angolazioni. Chi ha preso parte all’azione, tra gli agenti, è poi stato identificato. Si è auto individuato proprio nei video, d’altra parte i nomi dei presenti fra le forze dell’ordine erano stati consegnati il sabato stesso alla procura. I primi di maggio il questore Sebastiano Salvo è stato trasferito a La Spezia.

I partecipanti alla manifestazione potrebbero, a loro volta, essere accusati di resistenza aggravata e violazione dell’articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, quello che riguarda il preavviso delle manifestazioni al questore.