MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Studenti taglieggiati. Sindaco convoca il comitato. La rabbia dei genitori

Continua a far parlare quanto successo all’esterno della scuola ’Mazzini’. Le famiglie: "La preside si è presa dei meriti che non le appartengono".

Il sindaco ha ricevuto la lettera della preside dell’istituto Tongiorgi e si prenderà carico della situazione. È quanto fanno sapere da palazzo Gambacorti, dove due giorni fa è arrivata la richiesta di aiuto della dirigente scolastica Beatrice Lambertucci in merito ai tentativi di estorsione che, nelle settimane scorse, hanno coinvolto alcuni alunni delle scuole medie Mazzini.

"Si tratta - aveva scritto nella lettera indirizzata al primo cittadino - di una problematica che nasce all’esterno della scuola ma all’interno della città e che pertanto necessita di una gestione a livello comunale. Vogliamo un intervento dell’amministrazione per di individuare le misure più idonee per ristabilire un clima di serenità nella comunità scolastica e tutelare la sicurezza degli alunni".

Parole alle quali Michele Conti ha risposto con la convocazione, forse già da domani o comunque nella settimana, del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ad hoc dove parteciperanno anche rappresentanti dei genitori e dirigente scolastica. Insomma, una vittoria delle famiglie che, però, sarebbe già avvenuta nei giorni scorsi. A quanto dice il genitore di uno degli studenti minacciati e che preferisce rimanere anonimo, infatti, "la preside Lambertucci ha montato un caso cittadino in barba a tutte le rassicurazioni che le forze dell’ordine ci avevano dato".

"Mio figlio - aggiunge - è uno delle vittime di questo gruppo di adolescenti per due volte: la prima ha ricevuto testate e spintoni per pochi spiccioli e nella seconda i malintenzionati gli hanno messo le mani in tasca per derubarlo. Questi atti ci hanno portato a sporgere querela dai carabinieri e, successivamente, a interloquire con il sindaco e la polizia municipale, che ha mandato alcuni agenti in borghese davanti alla scuola per monitorare la situazione. Avevamo ricevuto istruzioni - continua il genitore - di calmare le acque il più possibile, per favorire il lavoro delle forze dell’ordine e il risultato è stato l’uscita sui giornali della preside, sempre al corrente di tutto". Il fatto ha destato molto scalpore tra le famiglie che hanno vissuto loro malgardo questa situazione e visto questa scelta come "un modo per esporre al pericolo i nostri figli, che in un caso sono anche stati seguiti fino a casa dai malintenzionati".

Decisone peraltro inutile secondo i genitori, dal momento che "Le forze dell’ordine sono riuscite a individuare i responsabili, erano pronte le querele, il comitato per la sicurrezza si sarebbe riunito lo scorso 5 marzo, gli aggressori avevano chiesto scusa e i nostri figli erano più tranquilli per andare a scuola: tutto quanto era stato risolto, eppure la dirigente ha ribadito la questione mandando la lettera al sindaco. Sarebbe stato meglio - conclude il genitore - non dire niente e lasciare il merito a chi ha lavorato".