Un modello di didattica innovativa che trasforma le tradizionali aule scolastiche in laboratori disciplinari. E’ quello sperimentato dall’istituto comprensivo Toniolo da più di un anno grazie ai finanziamenti del Pnrr finalizzati a rinnovare gli ambienti di apprendimento. "Abbiamo scelto questo modello nella speranza che potesse coinvolgere maggiormente gli alunni - spiega la preside Teresa Bonaccorsi - e allo stesso tempo rendere i docenti più motivati a lavorare in un’ottica laboratoriale".
In sostanza, cosa prevede questo tipo di didattica? "Rispetto a quella tradizionale, sono i ragazzi, e non più i docenti, a spostarsi da un’aula all’altra recuperando di volta in volta dagli armadietti in corridoio il materiale necessario per le varie discipline. Questo comporta che l’aula non venga più assegnata alla classe, ma piuttosto al docente che può adeguarla a un’attività di tipo laboratoriale e renderla funzionale alla sua disciplina, attraverso libri, device e strumenti come il microscopio per il laboratorio di scienze".
Una sorta di modello all’americana... "Per dare un’idea, si potrebbe dire così. Ma in realtà, più che alle scuole americane, ci ispiriamo al progetto ‘Avanguardie educative’, pur non avendo dato un’adesione ufficiale al movimento".
Può spiegare di cosa si tratta? "E’ un progetto nato dall’iniziativa dell’istituto ‘Indire’, che promuove idee didattiche innovative per facilitare l’apprendimento e stimolare il confronto tra gli studenti. Quando sono stati messi a disposizione i fondi del Pnrr da destinare al rinnovo degli ambienti scolastici, abbiamo deciso di investirli in questa direzione che sembrava adatta alla nostra scuola e applicabile sia alla sede centrale che alla succursale".
Come sono stati accolti questi cambiamenti? "Abbiamo fatto un monitoraggio sul gradimento degli studenti e il risultato è stato molto positivo. Sembrano soddisfatti anche i docenti che, grazie a queste nuove modalità di didattica, possono personalizzare le aule e attrezzarle con tutto l’occorrente necessario per le singole materie".
E per quanto riguarda il rendimento dei ragazzi? "I primi riscontri sono incoraggianti: il progetto si sta rivelando efficace, come dimostrano i risultati riportati dagli studenti nelle prove standardizzate e negli esiti a distanza. Proprio la riorganizzazione degli spazi scolastici e la possibilità di adattare la disposizione dei banchi alle esigenze della didattica, infatti, sembrano favorire una maggiore partecipazione degli alunni, che si traduce a sua volta in risultati migliori".
Stefania Tavella