Cascina (Pisa), 4 agosto 2018 - «Ve lo regalo io lo spray al peperoncino!». Perché difendersi è legittimo. Sempre. Susanna Ceccardi, sindaca leghista di Cascina – popoloso centro alle porte di Pisa – non ha dubbi. Chi offende, chi non ha rispetto degli esseri umani e delle regole deve sapere che può incontrare sulla propria strada una ‘vittima’ capace di ribellarsi. Una convinzione che l’amministratrice – lei stessa destinataria, mesi fa, di commenti sessisti e di una lettera minatoria con tanto di cartuccia per fucile da caccia – ha saputo tradurre in un’azione concreta. Ovvero distribuendo alle «sue» concittadine centinaia di spray urticanti e programmando corsi di autodifesa, finanziati dal Comune: il primo in Toscana ad esser stato conquistato dal Carroccio, ancora nel 2016.
Sindaco, perché regalare spray al peperoncino?
«Le donne devono alzare la testa, devono essere pronte a difendersi da un ladro, da un aggressore o da un marito violento. A fine anno abbiamo donato ben 260 spray. Abbiamo esordito con un centinaio di pezzi, ma le richieste sono state tantissime e abbiamo quasi triplicato».
Una buona soluzione?
«Credo che ogni tecnologia sia utile se il fine è proteggersi e vivere più serenamente. Sono troppi i fatti di cronaca che vedono il gentil sesso nel mirino. Ora basta!».
Ritiene il peperoncino appropriato anche per la polizia municipale?
«Sì, abbiamo modificato il regolamento comunale per dotare di pistole urticanti professionali i nostri agenti. La spesa è già a bilancio. Ora sarei felice di poter sperimentare il taser».
Sua anche l’idea di organizzare lezioni pubbliche di autodifesa.
«L’escalation di violenza degli ultimi anni ci ha convinto della necessità di insegnare alle persone ad autotutelarsi. Abbiamo iniziato a settembre con un corso di difesa abitativa e uno di autodifesa da strada. Ripeteremo l’iniziativa ad autunno».
Quali gli obiettivi?
«Il programma comprende nozioni teoriche e prove pratiche. Durante il corso, tecnici qualificati spiegheranno alle donne come riconoscere una situazione di pericolo e come prevenirla. La prima arma di difesa, infatti, è avere l’approccio psicologico giusto. E poi conoscere almeno le mosse ‘salvavita’ fondamentali. Ecco perché in passato abbiamo ingaggiato due ex poliziotti, ora istruttori di tiro al poligono».