Tagli Statali alle Università. Anche da Pisa sale la protesta

Il rettore Zucchi in un’intervista a La Nazione: "Sette milioni in meno. Sempre più difficile restare competitivi"

Tagli Statali alle Università. Anche da Pisa sale la protesta

Il rettore Riccardo Zucchi (. foto Del Punta per Valtriani

I mancati finanziamenti alle Università continuano a preoccupare i rettori toscani. Dopo l’allarme lanciato dalle nostre colonne proprio da Riccardo Zucchi si uniscono anche i colleghi di Firenze e Siena. "E’ di queste ore – aveva detto dalle nostre colonne Zucchi in un’intervista rilasciata domenica scorsa – la notizia di ulteriori mancati finanziamenti alla formazione e alla sanità. E nel caso del nostro ateneo, si tratta di un taglio di risorse formalmente quantificato in circa 7 milioni di euro, che di fatto corrisponde però a più del doppio per la revisione dell’impostazione di alcune voci contabili. E’ chiaro che se non si inverte la rotta, sarà sempre più difficile che questo Paese resti competitivo su scala internazionale".

Nello specifico gli atenei lamentano tagli al Fondo di finanziamento ordinario che, secondo le tabelle del Mur, si attestano a 173 milioni, il 2% in meno rispetto al 2023. È stato pubblicato in questi giorni il decreto che disciplina i Criteri di ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario delle Università Statali e dei Consorzi interuniversitari per l’anno 2024.

È convinzione comune infatti che i parametri di riparto del Fondo di finanziamento ordinario siano troppo vecchi e rigidi. "Sarebbero serviti almeno 500 milioni soltanto per recuperare l’inflazione del 2023. Invece il governo sceglie di andare nella direzione opposta e tagliare sull’istruzione terziaria", dicono i giovani dell’Udu, l’Unione degli universitari. Sul tema interviene anche la politica: "Tutte le università italiane stanno denunciando dolorosi tagli al loro Fondo di finanziamento ordinario e solo in sei registrano un pareggio rispetto allo scorso anno", dice il deputato Antonio Caso, capogruppo M5s in Commissione Cultura. "Si tratta di un taglio molto pesante per le università in generale, in un momento nel quale sarebbero richieste risorse aggiuntive e non inferiori", aggiunge il parlamentare del Pd Silvio Lai.

La ministra dell’Università Anna Maria Bernini però non ci sta: "Quest’anno le Università italiane riceveranno oltre 9 miliardi di finanziamento, in aumento del 21% rispetto al 2019. Risorse importanti che richiedono un impiego responsabile, con target precisi e una programmazione sostenibile di lungo periodo", afferma. Quest’anno il Fondo non beneficia del contributo straordinario ricevuto nel 2023 e legato al Pnrr e torna a valori standardizzati, comunque superiori al 2022. Il Mur assicura che lavora ad un nuovo aumento dei fondi già dal 2025".