"Continuiamo a pensare che il mancato tentativo di rinnovo dell’incarico di direzione artistica del Teatro Verdi a Cristian Carrara sia stato un errore, alla luce degli ottimi risultati ottenuti. Ne abbiamo chiesto pubblicamente conto, nei giorni scorsi, al presidente e al cda". Così Paolo Martinelli, capogruppo de La Città delle Persone. "Abbiamo presentato anche un question time - incalza l’ex candidato sindaco del centrosinistra – chiedendo alla giunta, nostro interlocutore politico, di chiedere alla Fondazione del Verdi se presidente e cda del Teatro avessero fatto tentativi di interlocuzione per un rinnovo dell’incarico del direttore artistico Carrara. L’assessore Bedini ha riportato una nota del presidente Fiorini in cui si dichiara la poca presenza dell’ormai ex direttore artistico alla vita del Teatro dovuta alla coincidenza di due direzioni artistiche a Pisa e a Jesi, oltre alla sua attività di compositore. Si richiama anche la volontà del Governo di redarre un futuro decreto ministeriale con cui si vieterà la direzione artistica di più di un teatro in contemporanea, ma ad oggi è inesistente e oveo entrasse in vigore non sarebbe retroattivo".
"Nella risposta – continua Martinelli – non si menzionano i numeri positivi dovuti proprio alla direzione Carrara. Anzi, Bedini ha esordito appropriandosi di tali risultati come conseguenza delle scelte dell’amministrazione Conti, rivendicando l’opportunità di suggerire spettacoli per poi evidenziare che mai l’amministrazione comunale ha cercato di ingerire sulle attività del teatro. La verità è che i risultati ottenuti, come l’aumento del punteggio ministeriale da 16 a 21.5, con conseguente incremento dei finanziamenti ottenuti in un contesto generale in cui i teatri di tradizioni hanno perso finanziamenti, l’aumento degli abbonati, l’ottima capacità di produzione artistica con il reinserimento dopo anni del Teatro Verdi di Pisa in collaborazioni con teatri importanti come Cremona, Brescia, Como, Pavia sono tutti risultati frutto del lavoro di Carrara, insieme al direttore generale Galli e alle maestranze". "Un lavoro – conclude Martinelli anche a nome di Gionfriddo e Lacroce – che pensiamo sia interesse del Teatro e della città che non vada disperso. Tema di cui, senza alcuna ingerenza, ma con un’osservazione attenta dei fatti, avrebbe dovuto accorgersi anche l’amministrazione comunale, se non altro visto che trasferisce alla Fondazione 1,6 milioni di Euro dei pisani"