In ogni angolo di teatro, dal camerino più piccolo e remoto, al palchetto scomodo sopra il palco, dal foyer scintillante alle quinte piene di polvere, ovunque c’è magia. Ma perché non cercare qualcosa di più? Al Teatro Verdi di Pisa c’è qualcosa di nuovo e di avvolgente che dà senso al verso verdiano de I vespri siciliani ’Già tutti i sensi mi inebbriò’: pochi passi dall’ingresso e una fragranza nuova incanta e accoglie pubblico e visitatori.
Si tratta di un progetto di arredo olfattivo ideato dalla Fondazione Teatro Verdi di Pisa con Erbario Toscano per rendere l’atmosfera della casa dell’arte ancora più elegante. "Non solo vista e udito, da sempre coinvolti a teatro – dice Diego Fiorini presidente della Fondazione Teatro Verdi di Pisa, ma come accade con un profumo che ricorda una persona – anche l’olfatto sarà da ora in poi protagonista qui. Le fragranze sono evocative e fissano nella memoria un momento. Ogni esperienza a teatro, da ora in poi, sarà associata a un profumo particolare e l’idea è che ogni anno il profumo cambierà".
Per tutta la stagione 2024/2025 il teatro sarà costellato di profumatori di Tabacco e Cashmere, collocati nei principali ambienti di incontro e di passaggio del pubblico diffondendo il profumo del tabacco toscano mescolato alle raffinate note di legni ambrati. "Ho voluto scegliere questa fragranza per un motivo preciso – spiega Egisto Bertozzi, direttore creativo di Erbario Toscano –. Quando sono venuto a visitare il teatro ho sentito addosso la storia che viene trasmessa dai materiali presenti e che vivono dentro questo teatro da molto tempo. La predominanza era di legni antichi e l’idea è stata quella di creare una fragranza che li esaltasse. Ci sono delle note affumicate che derivano dal legno di betulla, il tabacco toscano che aiuta a meditare e in più si sentono le fragranze cashmere, note di fantasia ricreate con legni ambrati. Il risultato sensoriale è unico e vuole sviluppare le potenzialità di un ambiente già speciale".
E la novità è stata presentata in pieno clima natalizio, nel foyer pieno di decorazioni e lucine d’eccezione e in concomitanza della presentazione degli ultimi due spettacoli che vedono Cristian Carrara direttore artistico del teatro. Si tratta di Traviata, la “Traviata degli specchi” di Henning Brockhaus nell’allestimento celeberrimo nato dalla collaborazione con Svoboda e da un’idea che Strehler ha avuto una sera in un taxi a Parigi.