Terzo Polo addio, l’intesa finisce anche a Pisa

Azione si separa da Italia Viva e al ballottaggio non dà indicazioni di voto. Ma Mariotti e Piane annunciano che sosterranno il centrosinistra

Era nell’aria, ma ora è finita davvero. L’esperienza del Terzo Polo nata dall’intesa tra Azione e Italia Viva si è conclusa anche a Pisa. Sabato mattina i calendiani pisani si sono riuniti e hanno preso atto che non c’è più spazio per proseguire nel progetto comune. Quindi, d’ora in poi si va in ordine sparso, e al ballottaggio molti dei componenti della segreteria comunale di Azione Pisa voteranno per il candidato sindaco del centrosinistra Paolo Martinelli, a cominciare dal segretario Sergio Piane e dalla candidata sindaca Rita Mariotti. "Coerentemente alla linea tenuta fino a oggi - spiega in un post sui social lo stesso Piane - non daremo un’indicazione di voto per il ballottaggio. Ogni iscritto ad Azione é libero di votare e fare eventualmente campagna per il candidato che sente più vicino. Personalmente voterò è sosterrò Paolo Martinelli. Continueremo nel difficile cammino di ricostruzione di un’area Liberal Democratica, Riformista e Repubblicana. Sono convinto che l’alleanza tra Socialisti e Liberal Democratici sia la risposta giusta, anche a livello europeo, contro un’alleanza fra Popolari e destra sovranista. Credo nel progetto di Renew Europe e nella necessità di ricreare ambiti di confronto e discussione politica fra le forze che si richiamavano, su Pisa, al Laboratorio Riformista". Anche Italia Viva ha riunito il proprio comitato comunale sabato mattina; "Come concordato con le altre forze del Terzo Polo - dice Michele Passarelli Lio, coordinatore provinciale, abbiamo deciso di non dare alcuna indicazione di voto. Ogni iscritto ha la propria storia e la propria sensibilità che guiderà le proprie scelte. Di certo, dopo un risultato di questo tipo, non ha senso secondo noi, dare alcuna indicazione". "Ognuno di noi deve riflettere bene su questa esperienza che ci ha portato a perdere un grande consenso in soli sette mesi, chiaramente la proposta che abbiamo presentato alla città è stata fallimentare e ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, io per primo".

Del resto il confronto con le politiche di settembre, quando proprio Passarelli era candidato alla Camera nell’uninominale di Pisa, è stato impietoso: in città aveva conquistato 3787 voti (246 in più della lista) che gli erano valsi oltre l’8% contro l’1,34% di lunedì scorso. "Proprio sulla base del principio di responsabilità - conclude Passarelli - ho creduto opportuno rimettere il mio mandato nelle mani del coordinatore regionale, che mi ha chiesto di continuare a lavorare per il progetto riformista di Renew Europe in vista delle europee. Lo faremo con impegno, provando a fare tesoro dei nostri errori, con chiunque avrà voglia di costruire e lavorare con noi".

Gab. Mas.