’The game’, spettacolo sui migranti

Lo spettacolo teatrale 'The Game' a Pisa porta il pubblico a vivere il viaggio dei profughi attraverso un videogioco interattivo, con l'obiettivo di sensibilizzare sull'immigrazione.

’The game’, spettacolo sui migranti

’The game’, spettacolo sui migranti

Un videogioco fuori dagli schemi, dove i partecipanti sono i profughi che affrontano il viaggio di attraversamento delle frontiere della rotta balcanica con l’obiettivo di raggiungere l’Europa. Tutto pronto per la prima nazionale di ‘The Game’, presentato di recente al Teatro di Sarajevo, in programma stasera alle 21 al Teatro Nuovo di Pisa. Gli attori in scena, Giusi Emanuela Iannone, Paolo Leccisotto, Silvia Lazzeri e Carlo Scorrano sotto la guida del regista Gianluca Iumiento, si cimentano in un’avventura simile a un videogioco interattivo, assumendo il ruolo di avatar per i migranti. Il progetto europeo ‘Expanding Theatre Landscapes’, iniziato nel settembre 2022, è stato infatti sviluppato da un lavoro di teatro a contatto con i migranti nei campi profughi di Usivak e Lipa in Bosnia Erzegovina e a cui hanno partecipato attori italiani, bosniaci e norvegesi. Carlo Scorrano, presidente di Binario Vivo Aps e direttore artistico del Teatro Nuovo, questa volta assume le vesti di attore.

Un’idea originale per presentare una tematica importante e delicata come quella dell’immigrazione.

"Sì, quando si affronta questo argomento il rischio è proporlo con una retorica perbenista, che allontana le persone dal fenomeno. Lo spettacolo vuole presentare invece il tema facendo entrare lo spettatore in un’ottica del paradosso: quella dell’entrata dei migranti nell’Ue attraverso la dinamica del gioco. Abbiamo scelto la formula del gaming perché "The Game" è il modo in cui i profughi stessi definiscono il viaggio oltre i confini, pieno di ostacoli".

Un contrasto forte sulla profondità del tema e il modo in cui viene trattato, ma il pubblico come interagisce?

"Partecipa al gioco, dove viene in realtà fuori tutta la tragicità delle difficoltà affrontate dai profughi, ancora più in risalto proprio a causa della stridente dicotomia tra il videogioco e la crudeltà della situazione. Il pubblico viene diviso in squadre e affronta il gioco con una serie di difficoltà da superare, in ultimo si ha proprio una proiezione di quello che accadrà in futuro, alla fine di questo percorso".

Lei che ruolo ha nello spettacolo?

"Sono attore, questa volta, interpreto il presentatore "cinico" del gioco".

Alessandra Alderigi