REDAZIONE PISA

Torna ’a casa’ il libro a 18 mani

Diciotto amiche studiano insieme e, a distanza di anni, insieme scrivono un libro. Sì, un libro a 18 mani dal...

Diciotto amiche studiano insieme e, a distanza di anni, insieme scrivono un libro. Sì, un libro a 18 mani dal...

Diciotto amiche studiano insieme e, a distanza di anni, insieme scrivono un libro. Sì, un libro a 18 mani dal...

Diciotto amiche studiano insieme e, a distanza di anni, insieme scrivono un libro. Sì, un libro a 18 mani dal titolo "Immagini femminili nell’arte pisana. Storie e percorsi dall’antichità al contemporaneo" pubblicato da Ets. Dopo la pubblicazione di quel libro, due ristampe e la vittoria della sezione saggistica del premio Il Delfino, il gruppo di amiche torna nella biblioteca dove trascorreva i pomeriggi e dove, praticamente, tutto è nato.

Domani alle 17.15 infatti nella biblioteca universitaria in piazza di San Matteo in Soarta due delle diciotto autrici, Silvia Panichi e Silvia Pagnin, dialogheranno con il direttore della biblioteca universitaria Daniele Cianchi concentrandosi sulle figure di Elena di Sparta e di Isabella Roncioni. "Si tratta di due opere conservate nelle collezioni permanenti di Palazzo Blu – spiega Cristina Cagianelli, una delle autrici –. Si tratta in particolare dell’’Arrivo di Elena a Troia’ di Francesco Pascucci del 1788 e del ‘Ritratto di Isabella Roncioni’ di Pietro Benvenuti del 1800 circa: l’una ci porta nel mito, l’altra nella nostra realtà. Giovedì non parleremo soltanto di storia dell’arte, ma cercheremo di integrare più approcci, soprattutto quello letterario e storico".

Di Elena e di Isabella parleranno infatti anche l’antropologa del mondo antico Donatella Puliga e lo storico dell’età moderna Alessandro Panaja che "integreranno il lavoro già multidisciplinare che abbiamo svolto con il libro – continua Cagianelli –. Noi autrici abbiamo una formazione più o meno comune, ma una scienziata ha esaminato la macchina del calcolo progettata col contributo della pisana Lucia Calamia, un’altra autrice ha preso in esame un vestito di Eleonora da Toledo, un’altra ancora alcune architetture del Ventennio. Rendendo ovviamente protagonista Pisa, perché le opere, più o meno note, sono tutte presente in città". Il libro, come lascia intendere il titolo, non è solo per addetti ai lavori, ma intende comunicare e far conoscere la città con i suoi musei, chiese, piazze e palazzi. Anche questo incontro, inserito nel calendario del Marzo delle donne del Comune di Pisa in collaborazione con l’ufficio cittadino delle Pari Opportunità, propone la lettura del libro come un momento di crescita culturale in cui le 18 studiose aprono 18 finestre sull’arte e sulla storia di questa città, anche in quelle pieghe che magari non tutti conoscono, ma che con il libro possono scoprire.

Maria Cristina Capaccioli