Pisa, 12 luglio 2022 - Il presidio dell’esercito sotto la Torre di Pisa è stato soppresso il primo luglio, poco più di dieci giorni fa. Ben inteso, il nostro meraviglioso simbolo non è stato abbandonato a sé stesso: il servizio di controllo e vigilanza della Torre è stato assegnato alle volanti della polizia di Stato e alle radiomobili dei carabinieri. Fa comunque discutere la scelta di rinunciare all’esercito nell’attività di tutela e salvaguardia di uno dei monumenti più importanti e visitati del globo. Non a caso i sindacati di polizia di polizia Fsp, Lo Scudo e Sap lanciano l’allarme: "Non comprendiamo la decisione di sopprimere proprio la vigilanza dei militari davanti a uno dei simboli dell’Italia nel mondo – spiegano i segretari provinciali Lorenzo Cardogna, Pietro Taccogna e Luca Collecchi – In più circostanze proprio la Torre è entrata nel mirino del terrorismo islamico e, di recente, è finita anche nella propaganda russa anti-Nato".
Secondo i sindacati il taglio del servizio è dovuto al ridimensionamento – a livello nazionale – del progetto ‘Strade Sicure’. Così, nel mese di luglio, l’impiego dei militari è sceso nello Stivale da 7mila a 5mila unità. "Adesso, a protezione dell’obiettivo sensibile – scrivono ancora i sindacati – sono stati chiamati gli uomini delle forze dell’ordine che, inevitabilmente, vedono sguarniti organici già carenti, uomini e donne tolti dal presidio del territorio". I sindacalisti parlano di una vera emergenza sicurezza. "La scellerata decisione di sopprimere i servizi di supporto dei militari – sostengono – rischia di compromettere gravemente il controllo del territorio e delle strade". E ancora: "Non comprendiamo il senso di questa operazione - concludono i segretari provinciali - è evidente che l’esigenza rimane, così come l’allerta terrorismo e saremo noi agenti a coprire questi servizi, abbandonando le strade. Il numero delle forze dell’ordine sul territorio va aumentato e non ridotto".
La Torre, dopotutto, nel corso della sua storia è stata minacciata – per ragioni diverse – in più di un’occasione. Secondo la testimonianza di un ex militare americano nel luglio del 1944 l’esercito degli Stati Uniti pensò di farla saltare in aria in quanto "covo di cecchini tedeschi". Mentre nell’estate del 1993 fu addirittura ‘Cosa Nostra’ a pensare di distruggere le meraviglie del Duomo. Nel gennaio 2015, infine, l’Isis diffuse un video agghiacciante in cui si minacciava proprio il campanile più torto del mondo.