ANTONIA CASINI
Cronaca

“Tutto è partito da Pisa”: maxi traffico di quadri falsi, nei guai imprenditore. In casa 200 opere

Denunciati anche due “falsari”. Tre i laboratori che si trovavano in Italia 38 le persone indagate per ricettazione, falsificazione e commercializzazione

Pisa, 12 novembre 2024 – Un’inchiesta “transnazionale”, con sviluppi anche in Spagna e Belgio, partita da Pisa che ha scoperto un giro di opere d’arte contraffatte di notissimi autori soprattutto contemporanei (“perché più facili da riprodurre”), come scriviamo anche nelle pagine nazionali. 38 complessivamente le persone (tra cui 6 falsari, personale di case d’asta e intermediari) denunciate per concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione dei beni d’arte.

Sequestrate oltre 2100 opere che, se immesse sul mercato, avrebbero prodotto un danno economico al commercio legale superiore ai 200 milioni di euro.

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La procuratrice Camelio, il sostituto Celano e i carabinieri che hanno condotto le indagini con la direttrice dell'archivio

Sul nostro territorio si trova una delle gallerie rimasta coinvolta (in valutazione le posizioni), in provincia, invece, abitano due falsari (i laboratori in Italia sono stati rintracciati a Lucca, Pistoia e Venezia) e risiede l’imprenditore appassionato d’arte da cui è scattata l’operazione “Cariatide” da uno dei quadri che aveva in casa.

Gliene sono stati sequestrati 200. Ma la vicenda, ricostruita dalla procura con i carabinieri della Tutela del patrimonio culturale di Roma, Eurojust, ha interessato molte città della Toscana. Le gallerie d’arte e le case d’asta (non tutto il personale è però iscritto nel registro degli indagati) erano a Pisa, Prato, Viareggio e Firenze.

Le indagini non sono terminate. E sono in corso accertamenti per capire che ruolo abbiano avuto gli organizzatori della mostra che sarebbe stata interamente composta da falsi d’autore “bloccata” a Cortona (Arezzo).

Tutto sarebbe partito dal blitz nella casa dell’imprenditore della provincia pisana e dal monitoraggio delle piattaforme di e-commerce (“alcuni quadri erano venduti a prezzi bassi”), come spiegano la procuratrice capo Teresa Angela Camelio, il generale di divisione Francesco Gargaro, comandante del Comando carabinieri Tutela patrimonio culturale, il colonnello Diego Polio comandante del gruppo Tutela patrimonio culturale di Roma e il comandante Lorenzo Galizia, Aldo Ingangi, membro nazionale ad interim al desk italiano di Eurojust e il maresciallo capo Giuseppe Malerba, Sny esperto nazionale distaccato all’Eurojust.