La speranza, pian piano svanita con il passare delle ore, è stata tremendamente spazzata via dal lutto, dalla tragedia e dal dolore ieri mattina quando anche il corpo di Davide Baronti è stato trovato tra i resti dell’inferno al deposito Enel di Calenzano. Tra i cinque morti nell’incidente sul lavoro c’è anche il quarantanovenne originario di Angera, in provincia di Varese, sposato con Rossana Graziano e padre di due figli, uno di 20 e uno di 16 anni. Baronti abitava a Bientina con la famiglia da alcuni anni dopo aver vissuto a Cascina.
Lunedì mattina alle 10,20 era in fila, al volante dell’autocisterna della Mavet, in attesa di fare il carico di carburante per poi trasportarlo al cliente. Un’operazione compiuta mille volte tra Calenzano e Livorno dove l’Eni ha l’altro grande deposito in Toscana. All’improvviso l’esplosione e l’incendio. Secondo quanto si è appreso l’autocisterna di Davide Baronti era tra le più vicine all’epicentro dell’inferno nel deposito di Calenzano. Per il 49enne marito e padre non c’è stato niente da fare.
Lunedì si è sperato che fosse ricoverato in qualche ospedale dove sono stati portati i feriti. La moglie l’ha cercato nei nosocomi di mezza Toscana descrivendo i tatuaggi dei nomi dei figli sulle braccia. E i suoi occhi celesti.
Appassionato di tennis, sport che praticava a livello amatoriale, sui campi del centro Torretta White e poi a Cascina, insieme al fratello Luca, anche lui autotrasportatore e ai tanti amici che ora non si danno pace per la sua scomparsa, come testimoniano le decine di messaggi su Facebook. Dal 2021 Davide lavorava per la Mavet e guidava le autocisterne per il trasporto di carburante.
"Davide aveva un sorriso per tutti e quel suo vamos in campo era contagioso – il ricordo all’Ansa di Claudia Berti, Francesco Riccelli e Riccardo Berti che gestiscono il tennis club Torretta White di Calcinaia – Stava fuori tutta la settimana e approfittava dei week end per rilassarsi giocando a tennis. E’ venuto spesso negli ultimi due anni e anche il figlio è stato iscritto da noi. In queste circostanze suonano come frasi retoriche, ma Davide era davvero una persona squisita, ben voluta da tutti e sempre sorridente, gentile disponibile. Il tennis era la sua valvola di sfogo fuori dallo stress del lavoro quotidiano. Nei prossimi mesi lo ricorderemo senz’altro con un torneo in sua memoria e un evento commemorativo. Siamo sconvolti, addolorati e la sua risata mancherà a tutti noi".
"Mi mancheranno la sua ironia e la sua gentilezza – aggiunge Claudia Berti : Il mio lavoro qui al tennis club Torretta White è anche quello di incordare le racchette e lui quando mi vedeva mi prendeva in giro per quello che chiamava ‘il mio giochino’ mentre lui a tennis ci ‘giocava davvero in campo’. Ma lo diceva scherzando con quella risata contagiosa che qui al Torretta White aveva contagiato davvero tutti".
Oggi a Bientina il sindaco Dario Carmassi ha proclamato il lutto cittadino. "Dopo ore di apprensione, è stato purtroppo confermato il decesso del nostro concittadino Davide Baronti nel gravissimo incidente di ieri a Calenzano – le parole di Carmassi – Una morte sul luogo di lavoro inaccettabile, che denuncia ancora una volta l’enormità e la gravità di questa emergenza nazionale. Questa tragedia colpisce la nostra comunità in modo duro e diretto. Per ciò ho proclamato il lutto cittadino per domani (oggi, ndr) mercoledì 11 dicembre e a tal fine ho disposto l’esposizione listata a lutto delle bandiere sugli edifici comunali e un minuto di silenzio negli uffici comunali alle ore 10. Auspico che lo stesso avvenga anche nei luoghi di lavoro privati del nostro territorio comunale. Mi stringo, insieme a tutta l’amministrazione comunale, attorno alla moglie, ai due figli e a tutta la famiglia di Davide".