Una Città in comune ha fatto un sit-in davanti a Camp Darby per bloccare il trasporto di armamenti alla base militare. "Riteniamo che bloccare questa enorme macchina di morte - ha dichiarato il capogruppo Ciccio Auletta - sia un dovere e non possiamo che fare appello ai lavoratori, ai sindacati, ai singoli cittadini e cittadine, come hanno fatto a Pisa i lavoratori e le lavoratrici dell’aeroporto o a Genova i portuali, a disobbedire a questa imposizione del silenzio con l’obiettivo di bloccare, o almeno provare a rallentare, questi trasporti che stanno trasformando sempre più strade, ferrovia, porti ed aeroporti in strade di guerra".
Camp Darby è, infatti, uno dei cinque siti che l’Esercito Usa ha nel mondo per lo "stoccaggio preposizionato" di armamenti, contenente milioni di missili e proiettili, migliaia di carri armati e veicoli corazzati. "Da qui - prosegue - tali armamenti vengono inviati alle forze Usa in Europa, Medioriente e Africa, con grandi navi da guerra e aerei cargo. Siamo contrari a vedere il nostro territorio sfruttato come base logistica per la guerra globale, e rifiutiamo che le nostre infrastrutture logistiche civili siano messe a disposizione a piacimento dell’esercito americano. Non saremo complici della morte e della distruzione che questi mezzi militari portano nel mondo - promette Auletta -, e proveremo a bloccare questi mezzi, con il nostro lavoro nelle istituzioni, ma anche nelle piazze, con i nostri corpi".