Tribunale: Dani nuovo presidente: "Obiettivo aprirsi di più alla città e i nostri archivi nell’interrato"

"Arrivato il via libera della Sovrintendenza per l’uso dei locali sotto al Palazzo. La Magistratura è credibile solo se dà risposte tempestive. Preoccupa la tendenza della critica pubblica, i giudici siano liberi" .

Tribunale: Dani nuovo presidente: "Obiettivo aprirsi di più alla città e  i nostri archivi nell’interrato"

Tribunale: Dani nuovo presidente: "Obiettivo aprirsi di più alla città e i nostri archivi nell’interrato"

di Antonia Casini

Emozionata e più volte applaudita. La giudice Beatrice Dani è la nuova presidente del Tribunale di Pisa, dopo 18 mesi "non facili" di "vicariato" cominciati con il ritrovamento a uno degli ingressi del palazzo di giustizia dell’ordigno esplosivo di matrice anarchica. "La magistratura è credibile se sa dare risposte ai cittadini e se le dà tempestivamente" alcune delle sue parole. Ieri, alla presenza di tutto il personale, si è tenuta la cerimonia d’insediamento. La collega che guida la sezione civile a Pisa, Eleonora Polidori, ha ricostruito la carriera di Beatrice Dani partita nel 1995 in Sicilia, a Pisa è stata presidente della sezione penale (oggi è Giovanni Zucconi). Quindi ha ricordato l’anno e mezzo di lavoro in attesa dell’incarico ufficiale "nel solco positivo tracciato dalla ex presidente Maria Giuliana Civinini (presente in aula, ndr). Ha rammentato il progetto dell’Osservatorio della giustizia civile e ha promesso la massima "collaborazione". Dopo i ringraziamenti ai presenti (tra cui il sindaco Michele Conti, il procuratore facente funzione, l’ordine degli avvocati, i vertici delle forze dell’ordine e i rappresentanti delle tre università cittadine, l’ateneo pisano, la Sant’Anna e la Normale) e al personale del Tribunale tutto (che si adopera "per sopperire alle scoperture che tra i cancellieri e assistenti supera il 60%"), la neo presidente ha spiegato la sua idea dell’incarico: "Il Tribunale non è solo il luogo ove si celebrano i processi, ma un punto di raccordo fondamentale per la società civile di un territorio, per la sua cultura, per il grado di civiltà che si respira, dunque non può e non deve essere separato, ma deve vivere in sintonia con le altre componenti che contribuiscono a creare la convivenza civile".

Quindi il punto sui lavori. E "il progetto di riqualificazione del seminterrato per la creazione di nuovi spazi per aule e locali per archivi" che ha avuto l’ok della Soprintendenza e grazie al quale si potranno risparmiare centinaia di migliaia di euro. Il compito "più gravoso" è stato quello di adeguare le attività quotidiane alle riforme (’Cartabia’) del processo penale e civile con le novità del nuovo codice della crisi di impresa, unitamente agli adempimenti necessari per attuare il processo di digitalizzazione del processo penale, alla creazione della banca dati di merito, ai monitoraggi sul raggiungimento degli obiettivi del Pnrr". Nonostante la situazione "sia ancora fortemente critica rispetto ad altri Tribunale del Distretto e nonostante a livello centrale (Ministero e Csm) non sempre abbiano trovato adeguato riscontro le nostre richieste, il Tribunale è stato in grado comunque di onorare gli impegni e può dirsi avviato verso l’efficientamento". Purtroppo però "dobbiamo registrare la crisi di credibilità che la magistratura soffre da anni" con "la sempre più preoccupante tendenza alla critica pubblica". "Ciò non deve influire sulla indipendenza del giudicare", la risposta deve essere "lealtà ed equilibrio" e "bene motivare le decisioni".