ANTONIA CASINI
Cronaca

L’eredità fantasma: la nuova truffa dell’estate

La finta compagna conosciuta sui social dice di aver ricevuto milioni di euro da una zia e chiede l’anticipo di oltre 50mila euro per il notaio

Polizia Postale

Pisa, 10 agosto 2021 - La compagna, guarda caso modella, conosciuta su Facebook. Una realazione virtuale che comincia, fatta di incontri su messenger, chat e scambi sempre tutto online. Poi, quando la rete è ben stretta, la notizia. "Una mia zia mi ha lasciato 10 milioni di euro, devo ritirarli, ma devo pagare il notaio francese". Lui ci casca, si è innamorato, si fida e poi c’è la prospettiva di ricevere una ricchezza. Così fa il bonifico di oltre 50mila euro su un conto corrente tedesco. A quel punto va a vedere l’ordine professionale francese che raccoglie i notai e il nome dell’intermediario indicato dalla donna non esiste negli elenchi.Così, solo allora, l’uomo comincia a capire qualcosa, ma non tutto, purtroppo. E pensa che sia il notaio il truffatore. Invece è tutta una farsa: dall’inizio alla fine.

Una storia che, a Pisa, si è ripetuta almeno due volte, ultimamente. In entrambi i casi la cifra richiesta è di migliaia di euro: il tutto tramite bonifici perché non c’è mai un contatto diretto che richiederebbero cifre simili. Ed è solo un anticipo, perché, dopo poco, spuntano fuori le tasse e viene chiesto altro denaro.

Le scuse sono differenti, ma la vicenda si ripresenta nelle sue caratteristiche principali. Si chiedono soldi per presunti figli malati, per spese sanitarie post incidente. Il contatto e la successiva realazione sono solo via web. Perché, quando arriva il momento di incontrarsi, c’è sempre qualche impedimento. Un piccolo infortunio, una malattia improvvisa. E il rapporto resta solo via etere. Segnalazioni simili ce l’hanno avute diverse forze dell’ordine. Ma non è semplice, poi, dimostrare le varie responsabilità e quindi il raggiro perché, come già accaduto in episodi simili, tutto nasce da donazioni in qualche modo volontarie.

Non è la sola truffa estiva. Ce n’è un’altra che era già di moda lo scorso anno. Quella delle piscine montabili e ordinate su internet, mai recapitate. Vittime diverse persone in tutta Italia e, indirettamente, anche un’azienda del pisano. Qualcuno ha creato un sito simile al loro (che sono estranei alla vicenda) ma non uguale e soprattutto con il finale ".com". I clienti ordinano la piscina (compresa di struttura esterna e depuratore) pagando un acconto o il totale (fino a mille euro), ma poi la merce non arriva mai a casa. Loro, i truffatori, una volta ricevuto l’acconto non rispondono più. Così gli acquirenti fanno una ricerca sui siti e finiscono per assonanza su quello regolare . Reclamando ciò che pensano spetti loro. Ma l’azienda, quella autorizzata alla vendita, ma non di piscine portatili, solo di quelle da costruire, non ne sa nulla. A loro si rivolgono arrabbiati persone da differenti regioni. Difficile procedere per le forze dell’ordine, visto che il nome è simile ma non uguale così come tanti altri aspetti. Il profilo, insomma, non è stato hackerato.