“Il desiderio di molte ragazze che purtroppo convivono con un tumore è quello di sentirsi a più agio con il loro corpo - afferma Cristina Chini, presidentessa dell’associazione Il Sorriso di Andrea e madre del giovane pisano scomparso dopo un cancro - e per questo abbiamo trovato una collaborazione con il punto vendita Intimissimi di Prato che ci ha gentilmente ospitato per una serata speciale. Le nostre modelle per un giorno hanno trascorso una serata diversa, in cui si sono sentite belle e le abbiamo viste sorridere. Questo per noi - conclude - è la migliore ricompensa”.
"Ci hanno trattate - dice Ambra Tomei, 29enne di Torre del Lago che dal 2021 convive con il cancro - come delle vere principesse, e ci siamo dimenticate per un po’ le difficoltà del percorso oncologico”.
Cosa avete fatto, come si è svolta la giornata?
“Siamo arrivate nel negozio dove ci hanno dato una borsa con dentro ciabattine e vestaglia. Dopo due truccatrici ci hanno truccate e ognuna di noi ha avuto una commessa che, come una personal shopper, ci ha consigliato degli abiti da indossare. C’è chi ha scelto un pigiama, chi un abito elegante come un body con pantalone e giacca, dopo ci siamo fatte delle foto e un sacco di complimenti. Poi abbiamo fatto un aperitivo tutti insieme”.
Insomma, una serata spensierata...
“Moltissimo e per il percorso che dobbiamo affrontare, non è affatto scontato”.
Qual è stata la sensazione più bella che ha provato?
“Il fatto di condividere un giorno speciale, dedicato interamente a noi dove siamo state curate in tutto. Ci siamo sentite belle ed eravamo circondate da persone, noi in primis, sempre sorridenti. Avevamo voglia di ammirarci coi vestiti addosso, farci foto e ridere. E vivere queste emozioni nonostante la malattia è la prova di quanto l’attività di Cristina Chini e della sua associazione sia importante. Vedere un sorriso mentre si sta male è veramente una terapia importante”.
Una specie di normalità ritrovata...
“È esattamente questo il punto: noi ci siamo sentite nuovamente normali, come tutti gli altri. E non posso essere più sincera quando dico che, una volta che si è toccata con mano una malattia come la nostra, è difficilissimo sentirsi ancora una volta normali”.
Vi è stato regalato un sorriso...
“E anche di più: per una sera abbiamo dimenticato il dolore e abbiamo ricordato chi siamo nonostante la malattia rischi di toglierci anche l’identità. Eventi come questi, per rivedersi bella, sono indispensabili per farci capire che siamo uniche e bellissime così come siano”.