Turismo & lavoro grigio: "Stagionali in fuga da orari e mansioni senza alcun controllo"

La denuncia di Filcams Cgil che organizza il volantinaggio a Tirrenia e Marina "Contratti vecchi, paghe da fame e addetti sfruttati all’osso senza riposi".

Turismo & lavoro grigio: "Stagionali in fuga da orari e mansioni senza alcun controllo"

Turismo & lavoro grigio: "Stagionali in fuga da orari e mansioni senza alcun controllo"

"Il turismo potrebbe essere il nostro petrolio, il nostro oro nero ma di nero c’è il lavoro con orari e mansioni ben oltre quelle previste da contratti fermi da 11 anni. Ed il personale ‘inspiegabilmente’ non si trova…". La Filcams-Cgil sta facendo volantinaggio a Tirrenia (martedì sarà la volta di Marina) per la campagna "Mettiamo il turismo sottosopra". "Il settore che comprende gli stabilimenti balneari, bar, ristoranti, alberghi, campeggi vive grazie ad una contrattazione vecchia, con stipendi da fame neppure indicizzati all’Istat, senza controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro decimato negli ultimi anni con soli tre ispettori – dice Matteo Taccola della Filcams –. Se non ci sono incidenti sul lavoro, dove intervengono gli ispettori, abbiamo calcolato che c’è un controllo ogni dieci anni sulle aziende nel settore turistico". Non solo nero ma tantissimo "grigio". "Il "grigio contrattuale – riprende Taccola – consiste nel siglare contratti per 15 ore settimanale e farne il doppio, il triplo. Senza considerare che le mansioni sono le più disparate. Per questo il settore va ribaltato perché nonostante non ci sia più il reddito di cittadinanza, continua a mancare il personale". Catia Santochi sempre sindacalista della Filcams Cgil aggiunge: "Spesso chi usufruisce dei servizi turistici non sa che dietro le quinte e cioè oltre ai contratti nero-grigio, ci sono professionalità che vengono svilite. Spesso non ci sono ferie, né turni di riposo, non ci si può ammalare ed i turni superano quasi sempre le ore massime di lavoro giornaliero con straordinario o notturne pagate senza alcuna maggiorazione". Francesca Grassini della Filcams aggiunge: "Il settore è in piena attività, registrando numeri incredibili da nord a sud. Ma dietro le quinte, il lavoro nero e grigio prolifera, i lavoratori sono sottopagati e le professionalità sono svilite. Gli ingaggi stagionali sfruttano la forza lavoro fino all’osso, senza riposi, ferie o malattia. I turni superano le ore previste contrattualmente e gli straordinari non vengono retribuiti regolarmente. Migliaia di persone, a fine stagione, restano senza impiego, con una copertura sociale insufficiente. Devono lottare per ottenere nuovamente quel posto l’anno seguente, sapendo che dovranno spegnere la loro vita per mesi a fronte di un salario inadeguato". Santochi conclude: "L’eventuale entrata in vigore della direttiva Bolkestein non penso porti nell’immediato benefici occupazionali se tutto l’impianto contrattuale-legislativo rimane immutato. Il lavoro stagionale, non è un passatempo, non è il lavoretto per chi ha finito la maturità, è un lavoro vero in un settore che porta incassi altissimi ma ai soliti pochi e noti".

Carlo Venturini