Nuovo anno, vecchie criticità. La prima aggressione del 2025 ai danni del personale sanitario nella notte di Capodanno a Pisa, all’ospedale di Cisanello, nella stessa città dove il 21 aprile 2023 la dottoressa Barbara Capovani fu uccisa da un ex paziente davanti al reparto di Psichiatria dell’ospedale Santa Chiara. Nel mirino, questa volta, due infermieri e una guardia giurata, aggrediti da un uomo di 40 anni in stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol durante i festeggiamenti di inizio anno. L’uomo, che si trovava al pronto soccorso di Cisanello, avrebbe spintonato un’infermiera per poi inveire contro un collega e una guardia giurata. Gli operatori sanitari non hanno riportato ferite, ma solo un grande spavento. In forte agitazione, l’aggressore è stato bloccato dai carabinieri e arrestato grazie alla nuova norma del codice penale introdotta per tutelare il personale sanitario, spesso vittima di episodi di violenza.
Il 40enne, già noto negli ambienti del pronto soccorso e con problematiche psichiche, è accusato di lesioni personali aggravate ai sensi dell’articolo 583-quater del codice penale. Dopo una notte in camera di sicurezza, l’arresto è stato convalidato con rito direttissimo. Il giudice ha disposto per l’uomo la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte a settimana.
"L’arresto – ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Pietro Dattolo – rappresenta un segnale importante nella lotta contro il fenomeno spregevole delle aggressioni al personale sanitario. Questa misura dimostra che si può e si deve fare qualcosa per proteggere chi, ogni giorno, si dedica alla cura e alla salute delle persone con professionalità e dedizione. Tuttavia – aggiunge Dattolo – dobbiamo fare di più, sia in termini di sensibilizzazione che di prevenzione".
Secondo Dattolo, l’episodio richiama l’urgenza di azioni preventive e repressive per tutelare i sanitari. "La paura e il rischio di aggressioni – ha spiegato – non possono e non devono diventare una condizione normale di lavoro per medici, infermieri e personale sanitario. Questo arresto dimostra che la legge può essere uno strumento efficace, ma dobbiamo intensificare gli sforzi per prevenire questi episodi". Il fenomeno delle aggressioni è in costante crescita. "Negli ultimi tre anni – ha concluso Dattolo – gli episodi sono aumentati del 30%. È un campanello d’allarme che richiede una risposta corale da parte di istituzioni e cittadini. La sanità è un bene comune e chi vi opera merita protezione e rispetto. Ogni aggressione non è solo un attacco a un professionista, ma a tutta la comunità, pazienti compresi".
Anche Daniele Carbocci, segretario del sindacato Nursind di Pisa, sottolinea la necessità di un presidio di polizia operativo h24. "Nonostante la norma sull’arresto immediato per le aggressioni ai sanitari – ha dichiarato a La Nazione – il vero problema resta la tempestività dell’intervento".