Accoltellato a morte durante una lite: possibile regolamento di conti

Il giovane, 25 annni di origine tunisine, viveva alla periferia della città insieme al fratello più piccolo. I carabinieri stanno esaminando le immagini registrate dalle telecamere della centralissima piazza Vittorio

lyes Amri, 25 anni, originario di Kairouan (Tunisia)

lyes Amri, 25 anni, originario di Kairouan (Tunisia)

Pisa, 7 gennaio 2024 – Una lite probabilmente legata a qualche attività illecita di chi abitualmente di sera frequenta i loggiati delle Poste e dove venerdì sera è stato ucciso a coltellate un tunisino di 25 anni, residente in periferia insieme a un fratello più giovane e noto alle forze dell’ordine per piccoli reati. Della sua vita si sa poco o nulla se non che la marginalità che vive tra la stazione centrale e piazza Vittorio la frequentava eccome e che la lite che gli è costata la vita (almeno due coltellate fatali che lo hanno raggiunto al collo e al torace) sarebbe scoppiata per motivi legati forse a un regolamento di conti. Questo è il sospetto principale dei carabinieri che indagano e mantengono sull’episodio il massimo riserbo. Gli investigatori hanno già sentito alcuni testimoni e stanno visionando le immagini di videosorveglianza che sono presenti in gran numero in tutto il centro cittadino e nel tratto che da piazza Vittorio conduce alla stazione ferroviaria, verso il quale potrebbe essere fuggito l’aggressore del giovane tunisino ucciso. L’omicidio dell’altra sera ha spinto il prefetto Maria Luisa D’Alessandro a convocare ieri mattina una riunione urgente del comitato provinciale dell’ordine e la sicurezza pubblica al termine della quale il sindaco Michele Conti non ha nascosto il suo disappunto: "Serve maggiore incisività delle forze di polizia presenti sul territorio. Due omicidi di questo tenore in un anno e mezzo sono francamente inaccettabili in una città di medie dimensioni come Pisa. Per combattere il degrado che fa da contesto a episodi tragici come questo, l’amministrazione sì è impegnata su più fronti: costituendo all’interno della polizia municipale il Nosu, che in questi anni ha assicurato un maggiore controllo del territorio e la prevenzione dei reati anche attraverso molte denunce e arresti, ma anche investendo nella riqualificazione di zone difficili come il quartiere Stazione e il viale Gramsci: insieme alle altre articolazioni dello Stato dobbiamo raddoppiare gli sforzi e l’impegno per garantire la sicurezza e la legalità necessaria che sono alla base del vivere civile".

Gab. Mas.