MARIO FERRARI
Cronaca

Un Capodanno senza brindisi: "Il nuovo codice della strada spaventa i clienti dei ristoranti"

Un crollo delle consumazioni di almeno il 20% dopo l’inasprimento delle sazioni per chi sta al volante. Petraglia (Confristoranti): "Cerchiamo alternative, un’idea può essere quella delle wine-bag".

Una sommelier in un ristorante

Una sommelier in un ristorante

Durante le festività natalizie solitamente c’è un’impennata dei consumi di vini e spumanti, mentre quest’anno abbiamo avuto una flessione fino al 20%. Ormai è sempre più frequente il fenomeno della wine-bag per portarsi l’alcol a casa. Molti pisani a capodanno hanno fatto il brindisi con l’acqua. Non è una buona annata per il vino sotto la Torre, dal momento che durante le feste in città mediamente una persona su cinque ha scelto di dire no all’alcol per timore delle sanzioni per il nuovo codice della strada. Una decisione che ricade sulle spalle di produttori di vino e dei ristoratori, visto che un tasso alcolemico superiore al limite (ossia 0.51 grammi per litro, superabile bevendo due calici di vino a stomaco vuoto) comporta una multa che oscilla tra 573 e 2170 euro, oltre a una sospensione della patente da 3 a 6 mesi.

"L’inasprimento delle sanzioni - afferma Daniela Petraglia, presidente di Confristoranti Confcommercio e proprietaria del ristorante ‘La Pergoletta’ - ha provocato una flessione per la vendita dei vini che era purtroppo prevedibile, ma non immaginavamo di tale portata. Sotto le feste il consumo di alcolici subisce sempre un’impennata che quest’anno è invece invertita: dalle nostre stime il 20% dei clienti ha scelto di non pasteggiare con una bottiglia di vino o spumante". Una conseguenza che obbliga i ristoratori a rivedere l’approccio alla vendita di alcolici, tra soluzioni più o meno fattibili. "Ho saputo che alcuni miei colleghi - aggiunge la presidente - vorrebbero implementare un servizio taxi per riportare a casa i clienti che vogliono bere più di un calice. Reputo però che i costi siano veramente esosi, forse troppo, per la nostra categoria che da anni deve convivere con rincari molto alti a partire dalle materie prime, utenze, tasse locali e fisco".

Piuttosto, una soluzione al problema potrebbe essere la cosiddetta wine-bag, ossia la possibilità di portare a casa la bottiglia di vino non consumato al ristorante. "Da un mesetto - afferma Petraglia - è ormai prassi che i clienti ordinino una bottiglia di vino e, bevuto un calice a testa, preferiscano lasciarla sul tavolo per evitare multe. Per questo abbiamo iniziato a fare le wine-bag per l’alcol, ossia incartiamo nuovamente la bottiglia aperta e la diamo ai clienti che l’hanno comprata per terminarla a casa, se lo desiderano. È una scelta molto apprezzata - conclude la presidente di Confristoranti - perché il vino costa ed è un peccato non poter godere appieno di un simbolo della tradizione enogastronomica italiana".