Un lungo corteo, che si allargherà oltre le mura, passando per le arterie principali della viabilità di Pisa, "per un blocco effettivo della città". Lo hanno annunciato ieri dai vari movimenti studenteschi e sigle della sinistra radicale, in vista del corteo studentesco che si prepara a scendere in piazza domattina. La manifestazione partirà alle 10, da piazza XX Settembre, in concomitanza con o sciopero generale indetto in tutta Italia, dai sindacati confederali Cgil e Uil, e per protestare contro la nuova manovra finanziaria del governo e contro i tagli all’università e alla sanità. Ma anche, per "richiamare l’attenzione su politiche di sicurezza e militarizzazione che sottraggono risorse fondamentali ai servizi sociali" spiega Gianmarco Tavolieri, del collettivo studentesco Exploit, che traccia un quadro preciso delle richieste di chi domani scenderà in piazza a Pisa. "Il percorso del corteo passerà – aggiunge lo studente -. solo per le vie asfaltate, in modo da essere accessibile anche a persone con disabilità, invitiamo a partecipare anche le famiglie e gli educatori su cui si stanno abbattendo con forza i tagli del governo". Al corteo aderiranno anche Cobas, Adl, Sial e Cub, che un’ora prima della partenza della manifestazione terranno un presidio sempre in piazza XX Settembre. "Aderiamo allo sciopero, generale, generalizzato e sociale – spiega Giovanni Bruno, dei Cobas -. Siamo al fianco degli studenti che hanno lanciato una manifestazione unitaria per rispondere con forza alla repressione del dissenso, oltre le manganellate del 23 febbraio e alla militarizzazione del territorio". "I tagli del governo – spiega Laura Vailati, dottoranda -, costringono gli atenei italiani a fare i conti con risorse ridotte, mettendo a rischio la sostenibilità economica e sociale delle attività di ricerca e formazione; dall’altro, la riforma del preruolo penalizza soprattutto lavoratori più vulnerabili, puntando a istituire contratti ancor più precari". In piazza anche Una città in comune, che rimarca l’importanza di una lotta "generalizzata" che metta tutti insieme contro le politiche di governo e i tagli "selvaggi, soprattutto verso gli enti locali" precisa il consigliere di Diritti in comune, Ciccio Auletta. "Negli ultimi anni - spiega -, i comuni sono stati usati come bancomat, a discapito di settori cruciali, con tagli ai servizi essenziali, esternalizzazioni crescenti, aumento delle tasse e alienazioni del patrimonio pubblico. Mentre 500 milioni vengono destinati alla costruzione di una base militare. Basti pensare , che la cifra complessiva di 8 milioni usati per progettare la base, è la stessa versata dal Comune di Pisa, alla Società della Salute in un anno".
Enrico Mattia Del Punta