"Un miracolo rialzarsi e aprire". La resilienza del Bagno Gorgona

Il bagno Gorgona a Pisa, simbolo di rinascita dopo le mareggiate, riapre grazie alla determinazione del titolare e al sostegno dei clienti storici. Sfide e speranze per il futuro del litorale.

"Un miracolo rialzarsi e aprire". La resilienza del Bagno Gorgona

"Un miracolo rialzarsi e aprire". La resilienza del Bagno Gorgona

"Hai fatto un miracolo" dice uno dei bagnanti del bagno Gorgona, rivolgendosi al titolare Stefano Sbrana. La stagione, seppur azzoppata dal maltempo, è ripartita anche per lo storico stabilimento, simbolo della distruzione causata dalle due mareggiate invernali che avevano messo in ginocchio Marina di Pisa, con danni alle attività commerciali e alle case. In particolare, il bagno Gorgona era stato completamente spazzato via dalla furia del mare. Ricordiamo le immagini terribili con il mare che aveva completamente inghiottito la struttura e i massi a protezione della costa trascinati nelle strade.

"Oggi (ieri ndr) è il primo giorno vero d’estate – dice Sbrana, che alla fine, dopotutto, con le attività riprese in ritardo a causa dei lavori, si dice soddisfatto –. La riconoscenza è tutta verso i clienti storici che vogliono bene al bagno. Ora possiamo dire di essere al 100%, dopo le corse per riaprire in tempo per la stagione balneare".

Una rinascita dalle ceneri, che il bagno conosce bene; ogni anno, infatti, è una corsa a riaprire, con il mare che causa danni. Ma questa volta è stata più difficile: "Molta gente non credeva che ci saremmo riusciti – aggiunge il titolare –. Abbiamo recuperato quasi tutto, anche se la spiaggia si è ritirata ed è stata persa mezza fila, oltre a otto cabine che non siamo riusciti a ricostruire. Abbiamo fatto un mezzo miracolo".

Lo stabilimento sorge proprio di fronte a piazza Viviani, ormai in dirittura d’arrivo con la sua riqualificazione. "Una bella notizia – dice Sbrana –. Speriamo che regga la furia del maltempo in inverno e che l’erba piantata rimanga verde. Se ci faranno eventi – promette il titolare – terremo il bar aperto anche la sera, sperando che la nuova piazza possa attirare gente". A motivare la scelta di ripartire per il balneare erano stati anche l’avvio delle operazioni con la motonave voluta dalla Regione Toscana e con il ripascimento del sistema di difesa idraulico, mentre la Bolkestein rimane sempre la spada di Damocle: "Su questo fronte sono scoraggiato – conclude Sbrana –. Il nostro è uno stabilimento con famiglie che vengono qua da generazioni; il rischio è che, con la posizione strategica in cui si trova, faccia gola a grosse corporazioni e che venga trasformato in un circolo privato".

Enrico Mattia Del Punta