REDAZIONE PISA

"Un Savoia a San Rossore?. No, grazie. Siamo indignati"

Il caso dopo l’invito rivolto da Giani a Emanuele Filiberto durante una cena

Gaffe del governatore toscano Eugenio Giani e polemiche dopo la clip che mostra il presidente della Regione, davanti ad una tavola imbandita e una grande bandiera del Regno d’Italia sullo sfondo, invitare Emanuele Filiberto di Savoia a visitare la tenuta di San Rossore. Negli ultimi giorni è circolato molto un video datato 18 novembre che mostra il presidente della regione durante la cena di gala della Consulta dei Senatori del Regno (storica associazione di orientamento monarchico) che si è tenuta a Firenze. Giani nello spezzone di video andato virale si rivolge a Emanuele Filiberto chiamandolo "principe" e tiene un breve discorso sulla storia del "rapporto profondo" tra i Savoia, Firenze e la Toscana.

Prima di concludere il suo intervento, nel video si sente Giani aggiungere: "Col principe parlavamo che in primavera dovrà vedere la tenuta di San Rossore così profondamente legata alla storia della sua dinastia, e che riuscì poi a essere per questo un punto di riferimento per i presidenti della Repubblica". Il passaggio è stato particolarmente criticato e ha innescato molte polemiche perché San Rossore è il luogo in cui, il 5 settembre 1938, l’allora re Vittorio Emanuele III, bisnonno di Emanuele Filiberto, firmò le leggi razziali fasciste.

"Siamo indignati – ha commentato il capogruppo di Sinistra Unita di Pisa, Luigi Sofia -. Non sarà certo Emanuele Filiberto a definire e a scandire l’identità della nostra regione. La Toscana è orgogliosamente antifascista. Ci piace ricordarlo e specificarlo – continua il consigliere comunale -, considerato che proprio nella tenuta di San Rossore, nella nostra città, nel 1938, i Savoia sono stati la casa regnante che si è macchiata dell’abominio della firma al primo provvedimento in difesa della razza". Le leggi esclusero le persone di religione ebraica dalle scuole e dalle università, e fu seguito negli anni successivi dalle deportazioni di massa verso i campi di concentramento. "Ognuno – aggiunge il capogruppo Sofia -, è libero di scegliere con chi sedere a tavola, ma chi ricopre incarichi istituzionali così apicali, quale il presidente della regione Toscana, non deve dimenticare mai di rappresentare una regione con una grande storia che resterà per sempre terra di diritti, libera, e antifascista".

L’intervento di Giani ha raccolto anche l’indignazione del sindacato Fiom di Firenze, Prato e Pistoia che in un post su Facebook ha voluto ricordare come la Toscana sia "cuore della Resistenza". "Questo è lo sdoganamento del fascismo" è il duro commento del sindacato, che ha evidenziato come nel video "una istituzione repubblicana si è piegata alla monarchia che accolse Mussolini e promulgò le leggi razziali".

Enrico Mattia Del Punta