
Uno dei tavoli allestiti per il gioco clandestino
Una locandina Instagram fa partire le indagini che portano in un palazzo nel quartiere di Ospedaletto, dove si trovano molte concessionarie di auto. Qui la guardia di finanza, dietro una porta qualsiasi, ha scoperto "una bisca clandestina". Sono state denunciate 26 persone da 20 a 72 anni italiane e di origini straniere ed è stato sequestrato lo stesso immobile (non abitato), oltre a denaro, tavoli da gioco e fiche.
Gioco d’azzardo e scommesse clandestine, i finanzieri del Comando provinciale di Pisa hanno eseguito un blitz, una settimana fa, dopo vari appostamenti, trovando "un’associazione sportiva pisana dedita all’organizzazione di tornei di poker praticati con le carte".
Gli eventi programmati periodicamente venivano pubblicizzati sul web: tornei di poker con la variante americana denominata Texas Hold’em, che prevede la possibilità, qui è l’aspetto illecito, per i giocatori che hanno esaurito le fiche acquisite all’inizio del gioco, di rientrare nel torneo a gara in corsa, con nuovo esborso di denaro.
Tanti gli avventori - è stato verificato nel tempo - che si alternavano. Alcuni avevano precedenti penali e-o di polizia specifici.
Quando i finanzieri sono entrati, hanno trovato 26 individui di età varia che stavano giocando al poker americano ma con modalità ritenute illecite e senza l’autorizzazione necessaria ai fini delle leggi di polizia. Sono quindi proseguiti i controlli con la perquisizione. Sono stati rinvenuti e sequestrati denaro contante per 900 euro, frutto - per gli investigatori - delle puntate dei giocatori, e innumerevoli fiche utilizzate in sostituzione dei soldi.
All’immobile, 5 locali che erano stati allestiti proprio per lo svolgimento dei giochi, sono stati apposti i sigilli. Gli organizzatori del gioco (3-4) e i croupier sono stati denunciati alla procura della Repubblica per il reato di esercizio di giochi d’azzardo.
Il gioco avveniva principalmente alla sera e andava avanti per tutta la notte.
Una pratica "economicamente dannosa per chi lo pratica, per le famiglie e per la società", ricorda la gdf pisana. Il palazzo non era abitato e sembra che nessuno si fosse accorto di quello che accadeva la notte all’interno.
A. C.