
PISA
I circa 8 milioni di euro ottenuti dal Ministero dei Beni Culturali, che serviranno alla Soprintendenza per compiere il restauro della chiesa di San Francesco e iniziare quello dei Condotti, sono l’occasione per chiudere partite in sospeso da anni e metter mano a questioni irrisolte nell’ampio e multiforme capitolo ‘cultura’. Si attende insomma un salto di qualità che per il sindaco Michele Conti si può fare "solo cambiando approccio e aprendo una nuova strada".
Quale sarebbe, sindaco?
"Sono sempre più convinto che la questione ‘cultura’ in una città come Pisa debba essere affrontata in maniera sistematica e manageriale. Vogliamo creare una società partecipata del Comune, sul modello di Lucca, che si occupi a 360 gradi di organizzare eventi culturali, piccoli e grandi, di alto profilo, degli spazi, del loro monitoraggio e mantenimento e di accogliere e selezionare proposte".
E i soldi? Siete accusati di tagliare sempre sulla cultura. La questione più recente riguarda il Teatro.
"Noi vogliamo riqualificare il Verdi e il primo passo è il cambio di statuto che permetterà di premiare qualità, merito e professionalità".
E per il resto?
"Siamo aperti alle proposte. Da chi ci critica non ne abbiamo ricevuta una, forse per pregiudizio ideologico. E, in verità, non mi sembra che chi c’era prima di noi abbia fatto mirabilie. Noi non stiamo di certo impoverendo o mortificando l’eredità ricevuta. Anzi, siamo partiti da sottozero su tutti i fronti".
Passando ai monumenti in crisi, come accoglie il vicino restauro dei Condotti?
"L’Acquedotto Mediceo è del Comune di Pisa, anche se insiste su San Giuliano. In bilancio ogni anno c’è un fondo per lavori di emergenza. Dal 2018 abbiamo fatto due interventi di messa in sicurezza. La collaborazione con la Soprintendenza è massima; ringrazio molto l’architetto Maria Grazia Tampieri che si è tanto spesa per questo progetto. Il Comune si impegnerà, grazie alla collaborazione con il nuovo assetto della Fondazione Pisa, per trovare i finanziamenti con cui completare il restauro dell’intero monumento e che si aggiungono a quelli stanziati dal Ministero quando sottosegretario era Lucia Borgonzoni".
Sindaco, e i soldi per finire i Vecchi Macelli?
"Li stiamo ancora aspettando dalla Regione".
A proposito di fondi: c’è un progetto per la chiesa di San Vito, dove gli Amici dei Musei non sono mai riusciti, per mancanza di risorse, a portare a termine il famoso affresco di San Ranieri?
"Splendido esempio di cattiva gestione delle amministrazioni precedenti. Un bene del Comune era stato dato a una associazione sulla base di un progetto senza garanzie. Ci ritroviamo un bene che poteva essere valorizzato e che invece contiene una incompiuta. Mi sembra ottima e da percorrere l’idea proposta da Riccardo Buscemi, di farla cioè diventare un cantiere scuola per gli studenti del Liceo Artistico che potrebbero almeno completare quell’opera. Se c’è da investire per la sicurezza del cantiere e per fare in modo che si possa valorizzare e tornare a frequentare quella chiesa importante per la memoria della città, il Comune è disponibile".
Eleonora Mancini