di Stefania Tavella
PISA
"Una scuola che abbandona anche solo uno studente tradisce il futuro di tutti". E’ un grido di indignazione quello di venerdì pomeriggio al centro espositivo San Michele degli Scalzi durante l’assemblea cittadina contro i tagli all’assistenza specialistica. Un momento di confronto tra docenti, genitori e assistenti specialistici che hanno unito le proprie voci in un coro di protesta contro "misure pericolose che rischiano di creare un precedente", come più volte ribadito dai partecipanti. "E’ un problema che non può risolversi all’interno delle mura scolastiche - ha detto Sebastiano Ortu, docente di sostegno che ha aperto la discussione -. Le ore scoperte costringono spesso i ragazzi a stazionare al banco del personale ausiliario o, ancora peggio, a non poter frequentare, con gravi conseguenze sul progetto di vita dell’allievo, sulla percezione di sé e sulla gestione della vita familiare". I tagli operati dalla Società della Salute oscillano tra il 30% e il 50% delle ore previste per l’assistenza, a fronte di circa 700 mila euro mancanti, "il ché potrebbe tradursi in un orario scolastico ridotto per i ragazzi con disabilità". E il tutto in un quadro provinciale in cui i bambini e ragazzi con bisogni specifici risultano invece in aumento. Secondo i dati emersi dalla seconda commissione consiliare dello scorso mercoledì, infatti, riportati in assemblea dalla consigliera Emilia Lacroce della Città delle persone, "nell’ultimo biennio la popolazione scolastica con disabilità su base provinciale è passata dal 4,5% al 6%, segnando una crescita costante". Dai 175 studenti assistiti nell’anno scolastico 2020-21 si è passati a 266 nel 2023-24 e a 291 previsti per il 2024-25. "Di fronte a questi numeri - ha proseguito Lacroce - è essenziale che la Società della Salute garantisca il supporto necessario per rispondere ai bisogni crescenti delle famiglie". Ad essere maggiormente colpiti dai tagli il Russoli, il Matteotti, il Carducci e il Santoni, gli istituti scolastici con più richieste. "Ci siamo ritrovati a settembre - ha proseguito Ortu - con tagli fino al 50%. La Sds ha fatto sapere ai dirigenti scolastici che si impegnerà a rendere disponibili le ore mancanti, ma fino a esaurimento fondi, cioè fino a dicembre. Questo significa che non sappiamo cosa succederà da gennaio". A intervenire nel corso dell’assemblea anche genitori e assistenti specialistici per fare fronte comune "in una battaglia che coinvolge tutti in modo trasversale, perché non colpisce solo gli studenti con disabilità ma in generale i servizi educativi". "Il diritto allo studio e all’inclusione scolastica degli studenti con disabilità non è comprimibile da vincoli di bilancio - ha aggiunto Maria Barone, referente Aduc su Pisa -. Si tratta di un atto discriminatorio indiretto, per questo come associazione siamo a fianco degli studenti e delle famiglie per offrire tutto il supporto, anche legale, necessario".