Una staffetta per Franceschino . Sale sulla Torre e si avvera il sogno: "L’amicizia abbatte le barriere"

Il 39enne pisano soffre di tetraparesi spastica dalla nascita. "Mi sono ispirato alla piccola Margherita . Nel 2022 raggiunse la cima sulle spalle di papà Junio. Spero che possa ripetersi per altri ragazzi".

Una staffetta per Franceschino . Sale sulla Torre e si avvera il sogno: "L’amicizia abbatte le barriere"

Il 39enne pisano soffre di tetraparesi spastica dalla nascita. "Mi sono ispirato alla piccola Margherita . Nel 2022 raggiunse la cima sulle spalle di papà Junio. Spero che possa ripetersi per altri ragazzi".

di Ilaria Vallerini

Il risveglio del grande giorno ha il profumo di una fresca alba settembrina. La notte, invece, è passata quasi in bianco come prima della maratona di New York per il pisano Francesco Michelotti, Franceschino per gli amici, che ieri ha lasciato a terra la sua sedia a rotelle per salire per la prima volta sulla Torre di Pisa e guardare dall’alto la sua città. Francesco, classe 1985 e presidente dell’associazione ’Go Franceschino go’, soffre di tetraparesi spastica dalla nascita, una malattia degenerativa che, nel tempo, ha compromesso le sue capacità motorie. La realizzazione del suo sogno è stata possibile grazie ad una staffetta di amici e combattenti del Gioco del Ponte delle Magistrature dei Dragoni, Mattaccini e San Martino che lo ha accompagnato fino alla cella campanaria della Torre utilizzando una portantina messa a disposizione dalla Misericordia di Pisa. Ad accompagnarlo anche l’assessore alla disabilità del Comune di Pisa, Giulia Gambini.

Passo dopo passo, come il percorso verso l’accessibilità dei monumenti della piazza dei Miracoli per persone con disabilità, un processo in continua evoluzione e di cui l’Opera della Primaziale si fa promotrice. L’Opa organizza infatti regolarmente visite specifiche sul campanile che fa parte del sito Unesco.

"E’ un sogno che si realizza. La mia Pisa vista dall’alto è ancora più bella. Spero che questa esperienza sia ripetuta anche per altri ragazzi con disabilità. Dedico questa giornata a due grandi amici e tifosi nerazzurri che ci hanno lasciato, Mario Banti e Vocina, con cui condividevo l’amore per la maglia. Se fossero qua con noi sarebbero sicuramente in prima fila". Sono le prime impressioni a caldo di Michelotti prima di rilasciare la tensione in un pianto liberatorio di gioia. Tutto ha avuto inizio dall’incontro tra Michelotti e Junio Cristiano Caselli, papà di Margherita, la bimba che salì sul campanile nel 2022 sulle spalle di Junio. "Margherita mi ha ispirato – ha aggiunto Franceschino –. Spero che la nostra esperienza possa essere da esempio per molte altre persone". Junio Cristiano Caselli, in un simbolico passaggio di testimone, è stato tra i fautori di questa giornata speciale per Franceschino: "In un ambiente non ideale per definizione, come un monumento storico, sono l’amore degli altri e la collaborazione a fare la differenza. La disabilità – ha spiegato – cessa quando c’è relazione”.