Una targa in memoria dell’eroica Maria Brait

A Cascina, una targa commemora l'eroico gesto di Maria Brait nel 1944, quando salvò pastori da un'imboscata nazifascista con coraggio e amore per il prossimo.

Una targa in memoria dell’eroica  Maria Brait

Una targa in memoria dell’eroica Maria Brait

Una targa a perenne memoria del gesto eroico di Maria Brait, una ragazza veneta cresciuta in Germania e poi trasferitasi con il marito a Titignano per lavoro. Nell’estate del ’44, con l’esercito nazifascista in ritirata per l’avanzata dei partigiani e degli Alleati, la giovane Maria fu protagonista di un atto di coraggio fuori dal Comune. Vicino alla sua casa, infatti, mentre lei era intenta a cuocere il pane nel forno a legna, riposavano diversi pastori, scambiati dai tedeschi per partigiani. L’ufficiale dette l’ordine ai suoi soldati di sparare, ma Maria Brait, conoscendo un po’ di tedesco, si mise in mezzo urlando che non erano partigiani ma pastori, evitando così una strage di 30-40 persone tra pastori, contadini e sfollati che si recavano in quel luogo per prendere l’acqua, riposare e per prendere il pane appena sfornato dai coniugi Brait. Per questo l’amministrazione comunale e l’Anpi hanno deciso di apporre una targa al cimitero di Titignano, sulla quale c’è scritto: "Cascina ricorda il gesto di Maria Brait. Ad ottant’anni dal 20 luglio 1944, perché chiunque legga possa scegliere di nutrirsi del pane della memoria. Nessun gesto di eroico coraggio vada mai disperso. Resti perenne la testimonianza di chi ha scelto l’Amore incondizionato per il prossimo".