REDAZIONE PISA

Una vita fra le nuvole. Il record di Pasqui. L’ex maresciallo compie 107 anni

Figura di spicco dello Stormo Bombardieri Terrestri di Pisa. Martedì il compleanno: è il sedicesimo uomo più anziano d’Italia. È cavaliere al merito della Repubblica: il racconto del figlio.

Luigi Pasqui con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Luigi Pasqui con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Una vita da raccontare quella dell’ultracentenario Luigi Pasqui che martedì 7 gennaio festeggerà il suo 107esimo compleanno. Nella classifica degli "Uomini più longevi d’Italia" occupa la 16esima posizione, ma in Toscana, per quanto riguarda gli uomini, si aggiudica il primo posto. Pasqui però non è un semplice “Supercentenario“, la sua vita potrebbe tranquillamente essere lo sceneggiato di un film d’azione, quarant’anni dedicati all’aeronautica in cui nel corso degli anni ha scalato le gerarchie congedandosi nell’ottobre del 1975 con il grado di maresciallo scelto. "Il suo segreto? La grande passione per il suo lavoro e l’aver vissuto una vita ricca di avventure" racconta il figlio Roberto.

Nato nel 1918 ad Arezzo, all’età di 18 anni Pasqui decide di arruolarsi nell’Arma Aeronautica nella Categoria Montatore, quattro anni dopo, nel 1940 su sua richiesta viene trasferito come aviere scelto montatore all’aeroporto di Pisa dove era stato formato il 46° Stormo Bombardieri Terrestri con cui affrontò varie peripezie nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Inizialmente il 46° Stormo fu schierato al fronte albanese, ma nel 1942 il gruppo di cui faceva parte Pasqui fu assegnato all’Aeronautica dell’Egeo, dove fu schierato all’aeroporto di Gadurra, nell’isola di Rodi, e successivamente nella vicina isola di Creta, in questa occasione Pasqui fu promosso a sergente. Con la firma dell’armistizio l’8 settembre del 43’ la situazione per il 46° Stormo, che nel frattempo era rientrato in Italia, si complicò non poco, infatti per sfuggire ai tedeschi inizialmente il gruppo si trasferì a Decimomannu per poi spostarsi in una base in Tunisia, qui alla presenza di un rappresentante delle Forze alleate ed un ufficiale della Regia Aeronautica fu accettata l’integrazione del 46° stormo nella “Forza Cobelligerante”. Una volta terminata la guerra Pasqui, nominato sergente durante il conflitto, decise di trasferirsi stabilmente a Pisa dove era stato riformato il 46° Stormo Bombardieri Terrestri.

La vera svolta nella carriera di Pasqui arrivò però nel 1953 quando partecipò al primo corso di introduzione al nuovo velivolo Fairchild C-119 G, detti “Vagoni volanti“, a partire da questo momento Pasqui prenderà parte ad alcune delle missioni più importanti svolte dalla 46° che costituiva il braccio logistico della Aeronautica Italiana per il trasporto di materiale e personale. Per conto dell’Onu la 46°AB fu coinvolta già nel 1956 per un ponte aereo fra Capodichino e Luxor nell’ambito della Crisi di Suez. In seguito Pasqui partecipò al ponte aereo che fu distaccato in Congo dal 22 al 25 Novembre 1956. Successivamente Pasqui, divenuto ormai maresciallo, prese parte al trasporto delle truppe alpine alla prima esercitazione invernale Nato in Norvegia e al trasporto in Israele del materiale di supporto per la prima visita del Papa in Terrasanta nel gennaio del 1964.

Il 2 giugno del 1974 il maresciallo Pasqui è stato nominato “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana“.

Greta Ercolano