
Il Giardino della Limonaia del palazzo Arcivescovile di Pisa torna finalmente al suo antico splendore e alla fruizione pubblica,...
Il Giardino della Limonaia del palazzo Arcivescovile di Pisa torna finalmente al suo antico splendore e alla fruizione pubblica, restituendo ai pisani e ai turisti un angolo di pregio a due passi dalla Torre finalmente riportato ai fasti settecenteschi di quando fu progettato. Lo spazio si compone di una grande vasca circolare con cornice di marmo e di due splendide edicole decorate a motivi geometrici floreali e animali con materiali diversi, come conchiglie, fossili, spugne, nicchi marini e pietre colorate. Il restauro, eseguito dalle maestranze dell’Opera primaziale pisana, richiama l’impianto settecentesco ben leggibile nel progetto presentato dell’ingegnere Stefano Piazzini nel 1787. Il giardino, disegnato secondo il modello all’italiana, risultava diviso in nove viali ricoperti di ghiaia e dodici di aiuole riempite di terra dei Bagni di San Giuliano, sui bordi erano collocati centoventi basi quadrate di pietra in cui poggiavano vasi in terracotta per gli agrumi. La Limonaia, ovvero il capannone degli agrumi dove venivano ricoverate le piante da novembre ad aprile, fu realizzata alla fine del XVIII secolo per volere dell’arcivescovo Angelo Franceschi (1778-1806), all’interno del grande giardino attiguo al palazzo e collegato alla facciata sud di quest’ultimo da un cavalcavia, entrambi presenti nell’impianto quattrocentesco. L’intervento ha voluto ridare al Giardino della Limonaia il giusto prestigio e importanza che già aveva alla fine del settecento. Tra il 1906 e il 1907 l’arcivescovo cardinale Pietro Maffi offrì gli spazi della Limonaia ai fratelli Antoni per impiantare una prima officina dove realizzare il loro monoplano, che nel 1912 compì la trasvolata Pisa-Corsica. Dopo questa esperienza non si hanno testimonianze di utilizzo della Limonaia e del suo giardino, che subì un graduale degrado fino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Dal 2001 la Limonaia è sede dell’Archivio storico diocesano di Pisa che conserva numerosi complessi documentati, prodotti da diversi enti ecclesiastici della diocesi.