REDAZIONE PISA

Unione Inquilini sotto sfratto. Il Demanio si riprende la sede per farne uffici del Tribunale

L’immobie di via Del Cuore deve essere liberato: ospiterà la polizia giudiziaria ed altre strutture "Ma noi abbiamo sempre pagato l’affitto. Chiediamo una proroga per trovare un altro posto" .

Unione Inquilini sotto sfratto. Il Demanio si riprende la sede per farne uffici del Tribunale

L’immobie di via Del Cuore deve essere liberato: ospiterà la polizia giudiziaria ed altre strutture "Ma noi abbiamo sempre pagato l’affitto. Chiediamo una proroga per trovare un altro posto" .

Uno sfratto kafkiano. Chi si è battuto per trenta anni contro gli sfratti, ora è sfrattato a sua volta dal demanio "perché ci devono fare gli uffici della polizia giudiziaria o altri uffici del Tribunale". Lo dicono i componenti dell’Unione inquilini che dal 2000, hanno la loro sede in via del Cuore a pochi metri dal Tribunale, dalla Procura, dalla Questura e dal Comando dei carabinieri. Una posizione "strategica" non c’è che dire. Claudio Lazzeri e lo storico presidente Virgilio Barachini non sanno se ridere o disperarsi, e dicono: "Lunedì pomeriggio due agenti della Guardia di Finanza sono entrati nei nostri uffici pieni di gente sotto sfratto, per, di base, sfrattarci. O meglio per notificarci che dovevamo lasciare libero l’immobile". Lazzeri mostra alla stampa il documento di "Procedimento di sfratto in via amministrativa" dove si legge: "Il fondo dovrà essere rilasciato libero e vuoto da persone e cose entro e non oltre il termine del 15 novembre 2024, con avvertenza che, in difetto, si procederà - con preavviso di 5 giorni - allo sfratto forzoso con l’ausilio della Forza Pubblica".

Lazzeri e Barachini dicono: "Ci viene notificato un atto già scaduto e noi a luglio non abbiamo ricevuto alcuna raccomandata". Ma come ha fatto l’Unione inquilini a precipitare in quell’incubo da cui ha tratto in salvo, decine di famiglie? "Tutto inizia alla fine dell’anno 2021 quando ci è giunta notizia che il Comune aveva trasferito il fondo al Demanio di Livorno. Abbiamo interloquito con quella sede del demanio per poter rimanere nello stabile e c’era stata una apertura tant’è che abbiamo continuato a pagare l’affitto al demanio. Poi, per competenza, tutto passa al demanio di Firenze che affida l’immobile al Tribunale che ha già i due piani sopra alla nostra sede". "Noi però abbiamo continuato a pagare – interviene Barachini – ed ora ci viene addosso questa intimazione di lasciare la sede". L’Unione inquilini chiede pubblicamente "all’Agenzia del Demanio Direzione Generale Toscana e Umbria di concedere una congrua proroga al fine di reperire una sistemazione adeguata alle esigenze dei cittadini in qualcuno dei numerosi fondi sfitti di proprietà comunale. Insistiamo per una sede nel centro storico città perché da sempre lavoriamo per tutti i quartieri. . Non abbiamo mai e poi mai potuto intavolare un dialogo con nessun ente coinvolto se non all’inizio della vicenda col demanio di Livorno. Poi solo notifiche che non abbiamo mai ricevuto né per raccomandata né per Pec": continua Lazzeri. Francesco Auletta consigliere per Una città in Comune dice: "Rendere impossibile il lavoro dell’Unione Inquilini, privandola di una sede, significa privare Pisa della preziosa attività che l’Associazione svolge. La storica sede di Via del Cuore è un punto di riferimento per chiunque in città veda compromesso il proprio diritto alla casa. Presenteremo una mozione urgente in consiglio comunale sottoponendola a tutte le altre forze politiche".

Carlo Venturini