Pisa, 20 Novembre 2024 – Una disfunzione del sistema informatico dell’università di Pisa ha destato preoccupazione ieri per un paio d’ore a docenti, studenti e personale tecnico amministrativo. E la mente è tornata fatalmente indietro di una settimana quando l’ateneo è stato messo sotto attacco per ore da un gruppo hacker straniero, che ha pesantemente rallentato l’attività digitale dell’istituzione accademica. Il disservizio di ieri, in realtà, non avrebbe matrici esterne ma sarebbe da attribuire a una casualità.
Ma l’ateneo pisano è comunque periodicamente vittima di attacchi mirati da parte di hacker solitari o di bande organizzate, come accade da tempo, assicura Giuseppe Anastasi, professore ordinario di ingegneria informatica e delegato del rettore per la transizione digitale, "anche ad altre organizzazioni statali, ma abbiamo gli strumenti per contenere queste offensive e non subire danni".
Ma il 12 novembre scorso l’ateneo è stato comunque sotto attacco. A sferrare l’offensiva digitale è stato un gruppo di cyber crime denominato Storm 1830 che, aggiunge Anastasi, "Microsoft ci ha detto essere riconducibile a uno Stato estero, senza tuttavia specificare quale fosse quello Stato". Il sospetto di molti, dentro l’ateneo, è che dietro a questo gruppo hacker ci sia la Russia, con una condotta che non mette nel mirino tanto l’università di Pisa quanto le organizzazioni pubbliche occidentali.
"Quell’attacco - ha raccontato il rettore Riccardo Zucchi (nella foto) - si è concretizzato con l’invio di un numero spropositato di richieste di accesso al nostro sistema informatico che ha causato rallentamenti alla posta elettronica e, in generale, di navigazione". Il cyber attacco però, ha precisato Anastasi, "non ha determinato perdite di dati, né altri danni all’infrastruttura informatica perché abbiamo un sistema antintrusione che permette di fronteggiare questi attacchi".
Quello di novembre, tuttavia, non è stato un caso isolato. Il 10 settembre c’è stato un altro giorno nero per il sistema informatico d’ateneo: una giornata di caos a causa di un guasto a uno dei cluster del centro di calcolo di San Piero a Grado che ha mandato in tilt i servizi informatici interni, ma anche in quella circostanza sono state escluse azioni di disturbo esterne. I disagi, però, furono piuttosto pesanti con molti docenti impossibilitati a registrare gli esami e numerosi studenti in difficoltà con le procedure di prenotazione e accesso ai servizi. "Per chi lavora nel settore - aveva osservato allora Anastasi - questi problemi sono parte della normale gestione dei sistemi informatici". I disguidi di ieri hanno riacceso il campanello di allarme, ma la situazione si è risolta in breve tempo e quasi subito si è avuta la certezza che anche stavolta non ci sia stata la mano criminale di qualcuno dietro a queste disfunzioni. Ma la segnalazione alle autorità nazionali competenti è partita lo stesso per scongiurare con ulteriori approfondimenti l’eventuale tentativo di intrusione dall’esterno.