
Studenti universitari
Pisa, 13 giugno 2023 – L’ 88,7% dei laureati a Pisa si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria. è quanto emerge dal Rapporto AlmaLaurea 2023 - che ha analizzato le performance formative di oltre 281mila laureati del 2022 di 77 università e la condizione occupazionale di circa 670mila laureati di 78 università, di primo e secondo livello del 2021, 2019 e 2017 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo. Per l’Ateneo pisano emergono punti di forza e alcuni punti di debolezza caratterizzati da una percentuale di laureati sotto la media nazionale. Si conferma la spiccata attrattività, con il 28,8% dei laureati delle triennali proveniente da fuori regione (sono il 26,8% in Toscana e il 20,8% in Italia) e il 44,1% dei laureati delle magistrali biennali (38,7% in Toscana e 30,5% in Italia). Meno lusinghiere le percentuali che riguardano i laureati stranieri, ambito in cui l’Università di Pisa si ferma al 2,4% per le triennali e al 4,2% per le magistrali biennali, contro rispettivamente il 3,5% e il 6,8% della Toscana e il 3,3% e il 6,8% dell’Italia.
L’età media di laurea e, ancor di più, la quota di laureati in corso sono punti dolenti già noti, mentre il voto medio di laurea (105,6) vede Pisa sopra sia il dato regionale (104,9) che quello nazionale (104). In linea con quanto avviene in Toscana, e comunque molto alta, è la percentuale dei laureati che si dichiara soddisfatta dell’esperienza universitaria nel suo complesso, che per l’Ateneo pisano è pari all’88,7%. Il 73,3% sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso ateneo e il 7,9% si iscriverebbe a un altro corso dello stesso ateneo. Molto positivi, anche i risultati relativi alla condizione occupazionale, soprattutto per quanto riguarda i laureati di secondo livello contattati a uno e a cinque anni dal conseguimento del titolo. Il tasso di occupazione è dell’80,4% e del 90,5% per l’Università di Pisa, contro il 78,6% e il 90,2% toscano e il 77,1% e l’88,7% dell’Italia. Il che si traduce anche in stipendi più alti: i laureati pisani dichiarano una media di 1.409 euro a un anno dal titolo e 1.783 euro a cinque anni, contro rispettivamente 1.352 euro e 1.698 euro della regione e 1.366 e 1.697 euro del dato nazionale. La laurea viene giudicata efficace o molto efficace ai fini lavorativi dal 75,1% degli intervistati un anno dalla laurea, con un dato più alto del 72,6% toscano e del 68,7% italiano.
"I dati di Almalaurea - ha commentato la delegata per le Attività di orientamento, Laura Elisa Marcucci - sono incoraggianti, dimostrano come l’Università abbia un ruolo fondamentale nell’aiutare le giovani e i giovani a costruirsi un progetto di vita soddisfacente. Ma si può e si deve migliorare. In particolare, occorre aiutare le nostre studentesse e i nostri studenti a compiere il loro percorso di studi nei tempi stabiliti. Per questo l’Ateneo sta investendo sull’orientamento in ingresso, per far sì che la scelta sia quella giusta sin dall’inizio, e sul sostegno in itinere, che grazie al peer-tutoring permetta di superare più facilmente gli ostacoli che possono presentarsi durante il percorso formativo. Abbiamo già messo in campo diverse attività di orientamento per le studentesse e gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori, anche grazie ai fondi del Pnrr, e ha partecipato con venti progetti, di cui due come capofila nazionale, al recente bando del Mur relativo ai Piani Lauree Scientifiche (PLS) e Piani per l’Orientamento e il Tutorato".