ILARIA VALLERINI
Cronaca

Unipi e la campagna ‘smoke-free’: "Ma per i fumatori spazi accessibili"

L’iniziativa-pilota del Dipartimento di Chimica vista dagli studenti universitari: le nostre interviste

L’iniziativa-pilota del Dipartimento di Chimica vista dagli studenti universitari: le nostre interviste

L’iniziativa-pilota del Dipartimento di Chimica vista dagli studenti universitari: le nostre interviste

Sigarette sì o sigarette no? Lo abbiamo chiesto agli studenti e alle studentesse dell’Università di Pisa e per la maggior parte di loro è un vizio nocivo per la salute e, dunque, da limitare per il benessere di chi vive e attraversa quotidianamente gli spazi universitari. Pieno sostegno, quindi, alla sperimentazione ‘Segnali di fumo’ lanciata dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile dell’ateneo pisano e volta a ridurre l’uso delle sigarette, comprese quelle elettroniche, attraverso la creazione di spazi riservati ai fumatori collocati in zone specifiche lontane da ingressi e aree comuni e segnalate con una cartellonistica dedicata. Al momento, a fare da apripista è il Dipartimento di Chimica e Chimica industriale che punta a diventare un modello per l’intera comunità accademica pisana.

"Dal momento che si tratta di un’iniziativa a tutela della salute pubblica penso che sia un’ottima scelta purché gli spazi dedicati siano segnalati e facilmente accessibili a tutti", commenta Alessia Lucchesi, studentessa in Filosofia all’Università di Pisa. Ha un’opinione contraria la collega Aurora Orlando: "Creare degli spazi riservati ai fumatori collocati in zone specifiche è un’iniziativa troppo restrittiva - dice la studentessa -, perché vieta l’utilizzo di altri spazi ai fumatori. Al contempo penso che sia un’iniziativa utilissima da applicare in altre aree della città limitrofe agli spazi ospedalieri o a spazi pubblici in cui sussistono necessità specifiche per cui una persona o un gruppo di persone devono essere tutelate. Per esempio, nelle aree esterne dell’ospedale servirebbero ulteriori restrizioni al fumo". Per Marco Mazzoni, studente in Ingegneria Aerospaziale: "Partire dall’Università creando delle ‘smoke free area’ è sicuramente un’iniziativa efficace per mitigare il propagarsi dell’uso passivo e può fare da apripista per altre aree pubbliche in città. Al momento c’è chi non presta molta attenzione a fumare stando distante dall’ingresso delle facoltà e potrebbe essere un problema per i non fumatori. Questa iniziativa è importante anche perché tutela soprattutto le persone più fragili affette per esempio da patologie respiratorie". E’ dello stesso avviso lo studente di Ingegneria Biomedica, Matteo Solazzo: "Sono favorevole alle aree per fumatori distanti dagli ingressi delle strutture universitarie e dagli spazi comuni. Che poi si riesca a disincentivare il fumo mi pare più difficile".

Ilaria Vallerini