Mario Alberto Ferrari
Cronaca

Unipi, la pace nello statuto. “Cambiati tre articoli e un comma. Siamo i primi a farlo in Italia”

L’ok del consiglio d’amministrazione è arrivato ieri. Ora manca solo l’approvazione del Ministero. Il rettore Zucchi: “I risultati delle ricerche di ateneo contribuiscono solo al benessere della comunità”

Riccardo Zucchi, rettore dell'Università di Pisa

Riccardo Zucchi, rettore dell'Università di Pisa

Pisa, 30 gennaio 2025 – «Con queste modifiche, l’Università di Pisa si pone all’avanguardia nel panorama accademico italiano, ribadendo la propria missione educativa e culturale e promuovendo una ricerca e un’innovazione al servizio della società, rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente».

Il consiglio d’amministrazione dell’Università di Pisa ieri ha approvato all’unanimità le modifiche allo Statuto di Ateneo che, primo in Italia, ha confermato nero su bianco l’impegno a non partecipare in alcun modo a ricerche o progetti rivolti allo sviluppo o al perfezionamento di sistemi di arma.

«Un atto dovuto», lo definisce il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi, che aveva promesso le modifiche alla carta di riferimento di Unipi già dal 2024, per ribadire un principio cardine dell’ateneo: «I risultati delle ricerche condotte devono contribuire allo sviluppo e al benessere della comunità intera. E le armi non ne fanno parte». Adesso, per avere l’ufficialità manca soltanto l’approvazione definitiva da parte del Ministero. «In questi tempi tragici e drammatici in cui la vita e la dignità umana hanno subito pesanti attacchi – afferma il rettore Riccardo Zucchi – è indispensabile che l’Università dia un segnale esplicito della sua scelta di campo a favore della pace e si dissoci da ogni attività volta allo sviluppo di armamenti. Siamo convinti di vivere nell’epoca del progresso, ma il secolo scorso ha causato centinaia di milioni di morti nelle guerre, e il nuovo non è iniziato molto meglio... In questa situazione dobbiamo ribadire l’importanza della difesa della dignità umana, per questo abbiamo deciso di intervenire ai massimi livelli, andando a integrare nel principale atto normativo dell’Ateneo questi principi fondamentali. D’altronde – continua il rettore – noi ci ispiriamo alla Costituzione Italiana, che all’articolo 11 ha sancito il ripudio della guerra».

Nello specifico, le modifiche riguardano i primi quattro articoli, quelli relativi a “Natura e fini” dell’Ateneo, i “Valori fondamentali”, le “Attività istituzionali” e le “Attività di ricerca”: l’Università di Pisa «Promuove una cultura di pace, il rispetto dei diritti umani e l’impegno per lo sviluppo sostenibile» (art. 1); «Riconosce la pace quale principio fondamentale e si impegna a promuoverne l’applicazione nell’ambito di tutte le proprie attività istituzionali» e «imposta le proprie attività su un criterio di responsabilità verso l’impatto che queste possono avere su società e ambiente, nel rispetto dei valori e dei principi sopra enunciati» (art. 2); «Condivide i principi della ricerca e innovazione responsabile» (art. 3).

Infine, le modifiche all’articolo 4 sulle attività di ricerca: viene specificato che l’Ateneo valuta la qualità delle ricerche ispirandosi ai principi della ricerca e innovazione responsabile ed è inserito il comma 8: «Non sostiene e non partecipa ad alcuna attività finalizzata alla produzione, allo sviluppo e al perfezionamento di armi e sistemi d’arma da guerra».

Un «atto dovuto» e, forse, anche storico.