All’Unipi arrivano 9,5 milioni di euro. L’ateneo pisano si è infatti aggiudicato un contributo di quasi dieci milioni di euro grazie alla vittoria del bando "Fis 2" del Fondo Italiano per la Scienza, finalizzato allo sviluppo delle attività di ricerca fondamentale. Dalla chimica computazionale alla rivelazione quantistica, sei progetti dell’Università di Pisa saranno finanziati nei campi della biologia, della fisica, della chimica e dell’ingegneria biomedica. Una notizia che, nel periodo di tagli in cui si trova Unipi, significa molta soddisfazione. "Si tratta di un bel risultato complessivo - ha detto il prorettore vicario di Unipi Giuseppe Iannaccone -, che consente di aumentare il peso specifico del nostro Ateneo nel sistema nazionale della ricerca".
Per l’Ateneo pisano, hanno ottenuto il contributo nella categoria "Starting Grant", riservata ai ricercatori emergenti: Ludovica Cacopardo, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Flavia Mascagni, del Dipartimento di Scienze Agrarie e Francesco Zinna, del Dipartimento di Chimica. Cacopardo ha sviluppato "Intercellar" che mira a studiare il coordinamento cellulare per delle innovazioni nella medicina rigenerativa, nelle applicazioni in vitro e nella previsione di esiti patologici; Next-G di Mascagni vuole creare nuovi geni nel frumento per offrire nuove prospettive sull’evoluzione dei genomi vegetali e sull’adattamento alle pressioni selettive; SuperChiM di Zinna invece punta a sviluppare materiali chirali avanzati per migliorare l’efficienza dei dispositivi elettronici.
Per la categoria "Consolidator Grant" – dedicata invece ai ricercatori in carriera – si è aggiudicato invece, Federico Paolucci, ricercatore del Dipartimento di Fisica, ad essersi aggiudicato il contributo del Ministero. Paolucci, col suo progetto QuLEAP sta sviluppando una piattaforma di rivelazione quantistica per migliorare la sensibilità a fenomeni a bassa energia. Mentre, per la categoria "Advanced Grant", riservata alle ricercatrici e ai ricercatori affermati, sono stati finanziati i progetti condotti da Benedetta Mennucci, del Dipartimento di Chimica, e Vittoria Raffa di Biologia. Con DeepEn, Mennucci mira a progettare nuovi fotoenzimi per catalizzare la sintesi di nuove molecole; Raffa, invece, col progetto Nemesis ambisce a guidare la crescita degli assoni nell’ambiente non permissivo del sistema nervoso centrale.