ANDREA MARTINO
Cronaca

Università: concluse le indagini geofisiche nell’area archeologica di Khor Rori in Oman

Ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra hanno effettuato rilievi alla ricerca di resti di potenziale interesse archeologico

Una fase delle ricerche

Una fase delle ricerche

Pisa, 14 febbraio 2025 – Si è recentemente conclusa la missione scientifica del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa nel Sultanato dell’Oman, con i professori Adriano Ribolini ed Eusebio Stucchi che hanno condotto indagini geofisiche nel sito archeologico di Khor Rori, nella regione del Dhofar (Oman meridionale), patrimonio UNESCO dal 1998. In quell’area è attivo il DHOMIAP Project, che ha l’obiettivo di indagare il palinsesto uomo-ambiente nell’area del Dhofar, con l’intento di ricostruire le dinamiche insediative, la distribuzione spaziale e le relazioni che intercorsero fra gli abitanti dell’area durante l’epoca preislamica.

“Con il DHOMIAP Project prosegue la lunga tradizione di studi archeologici dell’Università di Pisa in quest’area dell’Oman – commenta Silvia Lischi, archeologa responsabile del progetto, che ha conseguito il dottorato nell’Ateneo di Pisa ed è attualmente post-doc alla Sorbona di Parigi – Queste indagini mirano a individuare strutture sepolte risalenti alla prima fase di insediamento dei Sudarabici nell’area di Khor Rori, antecedente alla fase di massima espansione della città costiera di Sumhuram (Tarda Età del Ferro) e contemporanea all’uso intensivo dell’area da parte della popolazione autoctona nota come Dhofar Coastal Culture”.

“Per le nostre indagini, sono stati utilizzati un Ground-Penetrating Radar e un Magnetometro differenziale (Gradiometro) con cui abbiamo esplorato i primi metri di sottosuperficie, alla ricerca di resti di potenziale interesse archeologico e in particolare strutture murarie compatibili con un insediamento stabile” spiega Adriano Ribolini. “I dati raccolti sono attualmente in fase di elaborazione presso il Laboratorio Georadar e il Laboratorio di Geofisica del Dipartimento di Scienze della Terra” – aggiunge il professor Eusebio Stucchi. "Le prime immagini radar (mappe di ampiezza di riflessione) rivelano l'esistenza di figure geometriche coerenti con strutture murarie di spessori pluri-decimetrici", conclude Adriano Ribolini.

I risultati della missione potrebbero fornire nuove chiavi di lettura sui rapporti tra la popolazione costiera autoctona del Dhofar, insediata sul promontorio di Inqitat, e quella esogena proveniente dal Regno Sudarabico dello Hadramawt, stanziata a Sumhuram.